Le foreste ‘respirano’ il mercurio tossico presente nell’atmosfera. Lo studio

I ricercatori hanno scoperto che il mercurio si deposita nelle foreste in quantità molto maggiori rispetto a quanto si pensava finora

I ricercatori dell’Università del Massachusetts hanno scoperto, esaminando i livelli di mercurio presenti nella foresta della regione, che l’elemento tossico si deposita nelle foreste di tutto il mondo in quantità molto maggiori rispetto a quanto si pensava finora.

Il mercurio è un agente inquinante altamente tossico che minaccia la vita dei pesci degli uccelli dei mammiferi e anche dell’essere umano. Centinaia di tonnellate di questa sostanza sono rilasciate nell’atmosfera ogni anno dalle centrali elettriche a carbone, ma anche attraverso l’estrazione dell’oro e altri processi industriali e l’agente inquinante è distribuito dai venti e dalle correnti su tutto il pianeta. Una lunga esposizione al mercurio oppure il consumo di cibo contenente grandi quantità di questo elemento può causare problemi di salute molto gravi, soprattutto ai sistemi riproduttivo, cardiovascolare e neurologico.

Un team dell’università del Massachusetts ha provato a esaminare come il mercurio presente nell’atmosfera si depositi in ogni foresta del mondo. Negli ultimi 16 mesi il team dei ricercatori ha misurato come il metallo allo stato gassoso si depositi nella Harvard Forest (Petersham) – un’area di 4000 acri che include la presenza di alberi dalla foglia larga (come la quercia rossa e l’acero) che cambiano le proprie foglie ogni anno. Una serie di strumenti di misurazione sono stati posti a varie varie altezze lungo la torre di ricerca all’interno della foresta per misurare i depositi di mercurio allo stato gassoso dalla sommità degli alberi fino al terreno della foresta. 

Il 70% del deposito di mercurio di questa foresta deriva dal mercurio che si trova allo stato gassoso nell’atmosfera. È una quantità 5 volte maggiore rispetto al mercurio liquido depositato con la pioggia o con la neve e 3 volte maggiore del mercurio solido che si deposita attraverso la caduta di rifiuti solidi, ovvero il mercurio trasferito dalle foglie che cadono al suolo (finora l’unico parametro usato dagli studi precedenti per stimare il deposito di mercurio nelle foreste) – spiega il professor Daniel Obrist, autore dello studio. – Il nostro studio invece dimostra che il mercurio presente nelle foreste è stato sottostimato e che le foreste di tutto il mondo possono essere assorbire mercurio allo stato gassoso in quantità di gran lunga più importanti di quanto finora ipotizzato.

(Leggi anche: I ghiacciai della Groenlandia perdono mercurio sciogliendosi)

I ricercatori hanno poi proseguito il loro lavoro di osservazione in una seconda foresta (la foresta di Howland, nel nord del Maine) di 600 acri, ricca di piante sempreverdi che non perdono le proprie foglie durante l’anno – un ecosistema profondamente diverso rispetto a quello osservato nella prima foresta. Questo ha permesso ai ricercatori di Osservare le differenze nella accumulazione di mercurio nei vari tipi di foresta. Le piante assorbono il mercurio in forma gassosa dall’atmosfera attraverso le loro foglie e i loro pori (stomi) e quanto le foglie muoiono, trasferiscono il loro deposito di metallo all’ecosistema: il mercurio quindi si deposita nei fiumi, poi nei laghi e infine negli oceani, con conseguenze disastrose.

Fonte: University of Massachusetts Lowell

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