Per colpa dell’ondata di caldo in Usa e Canada, i piccoli di falco si sono buttati giù dai nidi (e gli animali marini si sono cotti)

Il caldo record di questi giorni ha letteralmente cotto gli animali marini sulle spiagge di Stati Uniti e Canada

Il caldo record di questi giorni ha letteralmente cotto gli animali marini sulle spiagge di Stati Uniti e Canada, mentre molti piccoli di falco si buttano giù dai nidi per provare a sfuggire alle alte temperature.

Il caldo record, in combinazione con una delle maree più basse dell’anno, sta letteralmente cuocendo vivi i piccoli animali che popolano la spiaggia di Puget Sound (Washington): questo mix si è rivelato letale per milioni di molluschi, ostriche, stelle marine, vongole e altre creature del mare.

Da una parte tre giorni (26-28 giugno) che hanno fatto registrare temperature record sulle spiagge (fino a 57°C), dall’altra una delle maree più basse di tutti i tempi che non ha offerto refrigerio agli animali fiaccati dal caldo torrido. I biologi si sono accorti che qualcosa non andava quando hanno avvistato avvoltoi aggirarsi lungo la costa, attirati dagli animali morti, e da un odore simile a quello del pesce alla brace: molluschi e altre creature marine erano state letteralmente cotte dal calore.

Purtroppo i molluschi sono animali estremamente sensibili al calore, che aprono le loro conchiglie sulla spiaggia, rivelando la carne nuda e indifesa al loro interno: la maggior parte di questi sono stati trovati proprio così, aperti, dai volontari – tutti morti.

Sembra di essere in un film post-apocalittico – dichiara al NYT Christopher Harley, biologo marino dell’università della British Columbia, che si sta occupando degli effetti dei cambiamenti climatici sulla vita degli animali marini e che ha stimato una perdita di centinaia di milioni di molluschi a causa di quest’ondata di caldo. – Più andavo avanti e più vedevo animali morti, e più la situazione era angosciante. Tuttavia, c’è bisogno di ritrovare ottimismo e positività per affrontare al meglio questa situazione che, al momento, appare piuttosto drammatica: se ci deprimiamo e ci lasciamo travolgere dalla disperazione, non proseguiremo nello sforzo di trovare una soluzione a questo problema.

(Leggi anche: Caldo record: si stanno avverando le peggiori previsioni fatte dagli scienziati)

Infatti, questi fenomeni meteo estremi diventano sempre più frequenti ed intensi a mano a mano che la crisi climatica – provocata dall’uso smodato dei combustibili fossili – si abbatte senza pietà sul mondo animale, ma anche sul nostro: centinaia di perone sono infatti morte nel nordest del Pacifico (Stati Uniti e Canada) per l’incredibile cappa di caldo che ha fatto registrare temperature di 50°C. la cappa ha minato anche la salute dei piccoli di falco, che sono stati visti gettarsi a dozzine dai loro nidi nel disperato tentativo di contrastare la calura.

Il centro di riabilitazione della fauna selvatica Blue Mountain Wildlife ha preso in cura più di 50 piccoli falchi troppo giovani per volare che si sono lanciati giù dai nidi per sfuggire al troppo caldo. 13 di questi, purtroppo, sono stati abbattuti perché le ferite che avevano riportato erano troppo gravi per essere curate, mentre hanno ripreso una vita normale grazie alle cure dei volontari.

Fonti: New York Times Kuow OregonLive

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