Hibaku Jumoku: gli alberi sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima

Morte e dolore, questa è l’eredità che lasciò la bomba atomica dopo quel mattino del 6 agosto 1945 quando annientò Hiroshima. Nonostante ciò, la vita in seguito ricominciò a crescere, e una luce si riaccese. Questa è la storia degli Hibaku Jumoku, gli alberi sopravvissuti, simbolo di pace, speranza e rinascita

A seguito del bombardamento atomico di Hiroshima, avvenuto il 6 agosto 1945, il dottor Harold Jacobsen, scienziato del Manhattan Project, ha dichiarato al Washington Post che i luoghi colpiti dalla bomba atomica sarebbero rimasti completamente privi di qualsiasi forma di vita per i successivi 75 anni.

Evidentemente, la natura aveva piani ben differenti. Nonostante le esplosioni e le radiazioni provocate dal bombardamento, nel corso della primavera successiva, con grande sorpresa per i testimoni del fenomeno, tra le rovine della città iniziarono a spuntare nuovi germogli. Con la loro rinascita, furono in grado di regalare un messaggio ricco di speranza ai sopravvissuti del disastro, che poterono iniziare a pensare alla possibilità di ricostruire la loro città.

Hibaku Jumoku

©ken/flickr

Oggi, a oltre settant’anni dal lancio della bomba atomica, Hiroshima è una città nello stesso tempo moderna e verde. Molti degli alberi che furono piantati nella città, rappresentarono un dono da parte di coloro che provenivano da altre zone del Giappone, o dall’estero. Ma centinaia degli alberi ancora oggi presenti ad Hiroshima vi si trovavano già al momento dell’esplosione della bomba e, sebbene danneggiati e coi rami spezzati, riuscirono a sopravvivere e a rinvigorirsi in seguito.

Si tratta di alberi che si trovavano collocati ad un raggio di circa 2 chilometri dal punto dell’esplosione. Ora essi sono stati registrati ufficialmente come alberi colpiti dalla bomba atomica. Ognuno di essi viene denominato “Hibaku Jumoku”, cioè “albero sopravvissuto”, ed è identificato con una apposita targa.

Ad Hiroshima sono presenti circa 170 alberi sopravvissuti all’esplosione, appartenenti a 32 specie diverse.

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L’albero che si trovava più vicino alla zona d’esplosione della bomba atomica è un salice piangente, rinato dalle proprie stesse radici dopo essere stato quasi completamente annientato.

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I semi provenienti dagli alberi sopravvissuti vengono condivisi dagli abitanti di Hiroshima e piantati in Giappone o in altre zone del mondo, in un atto simbolico che testimonia come dalla distruzione possa nascere nuova vita.

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