Tonno Rosso: ancora allarme. Si pesca più del 141% del pesce consentito

Nel 2010 abbiamo consumato il 141% di tonno rosso in più rispetto ai limiti consentiti dall'ICCAT

Il tonno rosso è ancora in pericolo. Secondo quanto rivela un nuovo rapporto del Pew Environment Group, reso noto qualche giorno fa e apparso ieri sul Washington Post, solo nel 2010 è stata messa in commercio una quantità di pesce che supera del 141% la quota autorizzata dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico, l’ICCAT.

Senza contare le ingenti quantità di tonno rosso commerciate dal mercato nero, che evidenziano ulteriormente l’estrema pressione sulle scorte di uno dei pesci più costosi al mondo, mettendone fortemente a rischio l’estinzione.

L’osservazione del Pew Environment Group si basa su uno studio scientifico che ha preso in esame le acque che vanno dell’Atlantico orientale al Mediterraneo. Ciò significa che in Europa è stata venduta una quantità di gran lunga maggiore di tonno rispetto alle catture ufficialmente registrate dai pescatori, ben 490mila tonnellate, quindi oltre 100mila tonnellate in più rispetto ai limiti stabiliti dall’Iccat, per una fetta di mercato che negli ultimi 12 anni ha toccato quota 2 miliardi di euro (2,7 miliardi dollari).

La Commissione esecutiva dell’Unione europea ha immediatamente sottolineato le problematiche in materia di comunicazione delle catture e ha spiegato che presto sarà avanzata una proposta per la sorveglianza elettronica in occasione della riunione dell’ICCAT, dall’11al 19 novembre, a Istanbul, in Turchia.

La domanda è ‘come cambiare’, e siamo convinti che il controllo elettronico è migliore e più efficiente”, ha detto il portavoce della Commissione Europea Oliver Drewes.

Secondo il Pew Environment Group con un sistema di tracciatura elettronica si potrebbe fornire un codice a barre per ogni tonno rosso catturato che permetterebbe al pesce di essere seguito dall’oceano alle tavole.

È neccessario, secondo il gruppo ambientalista che la Commissione agisca immediatamente, in particolare mettendo in funzione un sistema di documentazione elettronica delle catture che fornirebbe informazioni più accurate e più facilmente controllabili“.

Francesca Mancuso

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