I cambiamenti climatici stanno facendo scomparire anche i parassiti. Ma non è affatto una cosa buona

Non solo panda e orsi polari. I cambiamenti climatici stanno mettendo in serio pericolo anche creature spesso considerate meno “nobili” ma molto importanti per gli ecosistemi: parassiti come pidocchi e pulci potrebbero essere fatti fuori dal riscaldamento globale

Non solo panda e orsi polari. I cambiamenti climatici stanno mettendo in serio pericolo anche creature spesso considerate meno “nobili” ma molto importanti per gli ecosistemi: parassiti come pidocchi e pulci potrebbero essere fatti fuori dal riscaldamento globale.

Lo rivela un nuovo studio condotto dagli scienziati dell’Università della California, Berkeley, secondo i quali un terzo dell’attuale popolazione potrebbe essere eliminata entro il 2070, con gravi conseguenze per la Terra e i suoi abitanti. Fino ad oggi, tali creature erano rimaste fuori dagli studi sui cambiamenti climatici.

Lombrichi, zecche, pidocchi e pulci sono molto temuti per le malattie che causano, ma gli scienziati sostengono che tali creature svolgono anche un ruolo vitale per gli ecosistemi. Essi aiutano a controllare le popolazioni della fauna selvatica e a salvaguardare le catene alimentari.

Poiché molti parassiti hanno cicli di vita complessi che implicano il passaggio attraverso diverse specie ospitanti, la loro diversità può essere considerata il segno di un ecosistema sano, come ha spiegato Anna J. Phillips, curatore della Collezione Nazionale dei Parassiti del Museo di Storia Nazionale della Smithsonian Institution negli Stati Uniti. Secondo Phillips, la presenza di parassiti è un buon indicatore che l’ecosistema è stabile, dice.

La loro drastica riduzione, e alla lunga l’estinzione, potrebbero generare invasioni imprevedibili dei parassiti sopravvissuti in nuove aree, a danno della fauna selvatica e degli esseri umani, dando un “contributo significativo” alla sesta estinzione di massa già in corso sulla Terra.

La ricerca, pubblicata su Science Advances, ha esaminato quelli presenti presso il Museo di Storia Nazionale della Smithsonian Institution negli Stati Uniti per mappare la distribuzione globale di 457 parassiti. Gli scienziati hanno poi applicato una serie di modelli climatici e scenari futuri e hanno scoperto che il 10% degli habitat attuali entro il 2070 potrebbe non essere più adatto per i parassiti e le estinzioni aumenterebbero di un terzo includendo anche la perdita delle specie ospitanti.

“È un numero enorme”, ha detto Colin Carlson all’Università della California, Berkeley, che ha guidato lo studio.“I parassiti sembrano uno dei gruppi più minacciati sulla Terra”.

Nonostante i tassi di estinzione locali elevati, alcuni parassiti potrebbero aumentare in alcuni luoghi, perché le specie minacciate dai cambiamenti climatici invaderebbero gli ecosistemi temperati e sostituirebbero le specie autoctone con conseguenze ecologiche imprevedibili, è la conclusione a cui è arrivato lo studio.

All’apparenza sembrano meno importanti di alti animali ma la loro presenza è fondamentale per garantire gli equilibri delicati della vita sulla Terra.

Francesca Mancuso

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