Cambiamenti climatici: con soli 2 gradi in più una perdita di biodiversità incalcolabile

Un nuovo studio in fatto di clima e riscaldamento globale a cura del Potsdam institute for climate impact research esamina il global warming dal punto di vista di perdita di biodiversità ed aumento di siccità globale.

Un nuovo studio in fatto di clima e riscaldamento globale a cura del Potsdam institute for climate impact research esamina il global warming dal punto di vista di perdita di biodiversità ed aumento di siccità globale.

Ciò che lo studio prevede nel futuro del pianeta é una siccità epocale con conseguente perdita di valore biologico in termini di specie e habitat: nel 2100 sarà possibile veder aggiungersi ai già 1,3 miliardi di persone che oggi vivono in queste condizioni, mezzo milione di persone che si troveranno a poco a poco a non disporre più facilmente di risorse idriche raggiungibili.

Questo percorso che già da anni il pianeta sta percorrendo, come prevede lo studio, sarà intrapreso in maniera disomogenea ma prevedibile.

Con il solo innalzamento di 2°C, territori come il Medio Oriente saranno investiti da un deperimento delle risorse idriche pesantissimo.

Al raggiungimento di un’innalzamento di 3,5°C saranno interessati dallo stesso fenomeno luoghi come Nord Africa, Europa meridionale e ovest degli Stati Uniti.

In fatto di biodiversità poi, il solo innalzamento di 2°C modificherà habitat preziosi e unici come ad esempio la tundra; con l’innalzamento di 4°C il più grande bacino di biodiversità mondiale quale é l’Amazzonica verrebbe irrimediabilmente colpito.

Fabio Florindo, ricercatore dell’Ingv (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha presentato in occasione del IX forum nazionale delle scienze della terra svoltosi a Pisa, dati allarmanti:

“in meno di 100 anni la temperatura globale aumenterà di 5 gradi e la calotta polare dell’Antartide occidentale potrebbe collassare.Oggi in Antartide le piattaforme di ghiaccio stanno scomparendo e la conseguenza sarà l’innalzamento di alcuni metri del livello globale degli oceani, senza tenere conto che stiamo perdendo enormi quantità di acqua dolce...”

Se ancora ci fossero pareri sedicenti scientifici a contrastare i fenomeni che la nostra Terra sta vivendo, questi dati e questi nuovi studi fugherebbero qualsivoglia dubbio, rendendoci partecipi di quanto ognuno di noi debba ritenersi responsabile.

Dovremmo così senza perdere altro tempo attuare azioni consapevoli per agire, anche se solo nel proprio piccolo, ricordando che goccia più goccia più goccia più goccia forma sempre il mare.

Kia- Carmela Giambrone

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