Quinto conto energia: ecco le modifiche proposte alle Regioni sugli incentivi alle rinnovabili

Nuove proposte arrivano sui tavoli delle Regioni in merito al Quinto Conto Energia

Quinto conto energia, la patata bollente è passata adesso alle Regioni, che dovranno esaminare la bozza del decreto insieme a quello sugli incentivi per le rinnovabili. Lo schema dei decreti è già in mano alle Regioni che il 10 maggio dovranno presentare nel corso della Conferenza unificata le eventuali proposte di modifica.

Unico barlume di speranza per le associazioni del settore, che hanno dispensato suggerimenti e ricette “salva-fotovoltaico“. Non ultima quella del Comitato IFI, che aggrega le principali aziende italiane produttrici di celle e moduli fotovoltaici, secondo cui occorre rivalutare il premio Made in Europe, la promozione della ricerca e lo sviluppo delle soluzioni innovative e la semplificazione del registro.

Ma anche Anie/Gifi ha inviato alle Regioni e al Governo un documento contenente le proposte migliorative da apportare al Quinto Conto Energia per dare continuità al mercato e garantire prospettive di sviluppo all’industria nazionale.

Secondo una delle principali associazioni del fotovoltaico, in rappresentanza di circa 200 aziende, per salvare il settore e con esso l’occupazione occorre:

  • L’innalzamento del budget indicativo di incentivazione a 7 miliardi €/anno;

  • Il 1° settembre 2012 quale data di entrata in vigore del 5° Conto Energia;

  • La tutela degli investimenti avviati per i grandi impianti in corso di costruzione e/o già connessi ma non a registro e per gli impianti iscritti a registro che non hanno comunicato la fine lavori;

  • L’individuazione di opportune forme di incentivazione a sostegno e sviluppo dell’industria nazionale.

Un Quinto Conto Energia – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – con i contenuti così come riportati nella bozza del Ministero dello Sviluppo Economico, in un settore che è già stato fortemente colpito da numerose e penalizzanti modifiche negli ultimi 18 mesi, ha effetti fortemente destabilizzanti per l’intero comparto, in quanto contiene provvedimenti decisamente restrittivi per lo sviluppo del mercato e senza aperture a soluzioni innovatie già esistenti che contribuerebbero ad una migliore integrazione del fotovoltaico nel panorama energetico nazionale.”

Tutto resta sospeso. I testi sono stati inviati anche all’Aeeg, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, ma i nodi saranno sciolti non prima dell’8 maggio prossimo, quando le Regioni dovranno passare le loro osservazioni agli assessori competenti, appena un giorno prima quindi rispetto alla Conferenza Unificata.

Francesca Mancuso

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