Incentivi Fotovoltaico: conto alla rovescia per completare gli impianti. Da gennaio al via il Conto Energia 2011

Dal 1° di Gennaio, infatti, entrà in vigore il nuovo Conto Energia, il Conto Energia 2011, le cui tariffe incentivanti, pur ancora piuttosto vantaggiose (il sistema italiano di incentivazioni al fotovoltaico resta uno dei più appetibili ) saranno minori, tuttavia, rispetto a quelle in vigore fino a fine 2010, di cira il 15-20%

Mancano dieci giorni alla fine dell’anno e siamo agli sgoccioli, dunque, del periodo di vigenza del Conto Energia 2010 e delle tariffe incentivanti che quest’ultimo prevede per chi installa un impianto fotovoltaico. Dal 1° di Gennaio, infatti, entrà in vigore il nuovo Conto Energia, il Conto Energia 2011, le cui tariffe incentivanti, pur ancora piuttosto vantaggiose (il sistema italiano di incentivazioni al fotovoltaico resta uno dei più appetibili ) saranno minori, tuttavia, rispetto a quelle in vigore fino a fine 2010, di cira il 15-20%. Ulteriori riduzioni, poi, ci saranno epr il 2012 ed il 2013, nell’ordine dicirca il 6% annuo.

Ci sarà tempo, quindi, fino al 31 dicembre per terminare i lavori in corso e fare con tutte le carte in regola, quindi, la domanda di ottenimento dei benefici del Conto Energia 2010, obbligatoriamente con la procedura telematica, attraverso il portale del Gse. Se, infatti, gli impianti fotovoltaici potranno essere messi materialmente in esercizio, producendo elettricità, anche entro la fine di Giugno del 2011, ottenendo comunque le tariffe incentivanti previste dal 2010, per fare ciò è necessario, comunque, che i lavori di installazione siano teminati entro la fine del 2010 e che il rispetto dei temini sia certificato anche dalla relativa comunicazione di fine lavori inviata agli enti preposti.

Un tecnico abilitato, poi, dovrà asseverare tale circostanza ed anche il rispetto di tutti i requisiti tecnici e di rispetto del progetto. La documentazione comprovante la fine dei lavori, a regola d’arte, degli impianti fotovoltaici, dovrà essere inviata al Gse insieme alla domanda di ottenimento dei benefici del Conto Energia, a cui sono arrivate, ad oggi, domande di ammissione per oltre 120 mila impianti, tra primo e secondo Conto Energia.

Siamo al rush finale, dunque, ed è lecito aspettarsi, da qui a fine anno, un ulteriore incremento della potenza fotovoltaica installata. Lo stesso Gse, con un comunicato diffuso ieri, ha fatto sapere che, in virtù del meccanismo del Conto Energia sono stati superati, nel corso del 2010, i 2000 MW di potenza installata. Ma si prevede, addirittura, di incrementare la potenza installata fino a 3000 MW entro la fine dell’anno. Una ulteriore buona notizia dopo l’ annuncio dei circa 17 TWH di energia rinnovabile, incentivati grazie ai Certificati Verdi.

Sempre secondo i dati del Gse, inoltre, nel corso del 2010 risultano raddoppiati i MW installati rispetto al 2009. Ad oggi, infatti, sono circa 120.000 gli impianti in esercizio per un totale di 2.100 MW di potenza. Secondo i dati forniti dal Gse, al primo posto per potenza installata si trova la Regione Puglia, con circa 450 Mw, mentre sono la Lombardia ed il Veneto le regioni con il maggior numero di impianti in esercizio, rispettivamente 18.500 e 14.320.

Emerge, dunque, una differenza tra nord e sud del Paese: al sud sono maggiori le grandi installazioni, con i grandi impianti “industriali”per la produzione di energia elettrica da immettre in rete, al nord, invece, sono più diffusi i cittadini consapevoli che usano il fotovoltaico per le proprie abitazioni, risparmiando sui costi energetici. Da sole, le 12 regioni del Centro Nord Italia annoverano il 73% degli impianti fotovoltaici del paese e generano il 63% della potenza complessiva. Bene anche le altre energie rinnovabili. A fine 2009, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto contavano da soli per oltre 9mila Mw di potenza installata da idroelettrico (pari a più del 50% su un totale nazionale di 18mila Mw circa). Sempre la Lombardia risultava prima per potenza installata da biomasse (con 460,5 Mw), seguita dall’Emilia Romagna (a quota 370,8 Mw). Il Centro Nord Italia. dunque, produce più di 17.700 Mw provenienti da quasi 55mila impianti differenti da fonte rinnovabile: il 66% della potenza nazionale.

Secondo Gerardo Montanino, direttore esecutivo del Gse, «il Centro Nord darà un contributo determinante da più punti di vista al raggiungimento degli ambiziosi traguardi del piano d’azione presentato a Bruxelles l’estate scorsa, e al conseguimento degli obiettivi europei del 2020 per l’Italia. Siamo partiti in ritardo, ma già dall’anno scorso ci siamo distinti come secondo paese al mondo per il fotovoltaico, I nostri incentivi, anche per le altre fonti rinnovabili, sono tra i più generosi in assoluto – rileva Montanino – quasi a compensare le difficoltà burocratiche e amministrative di accesso al mercato. E attirano numerosi capitali stranieri. Cina, Giappone, Spagna: tutto il mondo guarda all’Italia con interesse, e in particolare alle regioni centro-settentrionali».
Anche le biomasse sono diffuse soprattutto nel settentrione «anche perché vengono utilizzate sia per la produzione di energia, sia per generare calore». L’idroelettrico è concentrato soprattutto sull’arco alpino: Piemonte, Lombardia e Trentino fanno la parte del leone. «Del geotermico si parla solo in Toscana, dove sono concentrati gli unici 32 impianti d’Italia». Secondo Montanino,dunque, «sarebbe opportuno definire quanto prima il burden sharing regionale: ovvero, l’impegno di ogni regione per contribuire alla produzione di energie rinnovabili in vista degli obiettivi 2020». A oggi, tra primo e secondo Conto Energia, al GSE sono pervenute domande di ammissione agli incentivi per oltre 120.000 impianti in esercizio, per una potenza complessiva di circa 2.100 MW.

Allargando lo sguardo dall’Italia all’Europa, poi, l’associazione europea per il fotovoltaico (Epia) , stima che l’energia fotovoltaica potrà rispondere, nel 2020, al 12% della domanda di energia elettrica europea. La capacità installata in Europa raggiungerà i 390mila megawatt, permettendo di risparmiare ogni anno 220 milioni di tonnellate di CO2, pari alle emissioni annuali di carbonio della Thailandia o a quelle di 98 milioni di automobili sulle strade.

Andrea Marchetti

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