Fotovoltaico: al via il Conto Energia 2011. Ecco le previsioni per il mercato con i nuovi incentivi

Anno nuovo, incentivi nuovi per il fotovoltaico. Da Gennaio 2011 sono in vigore, infatti, le nuove tariffe incentivanti previste dal Conto Energia 2011, meno vantaggiose rispetto a quelle del Conto Energia 2010 ma, tuttavia, ancora assai favorevoli. Infatti, dopo un 2010 positivo sul fronte del fotovoltaico, ci si attende un 2011 altrettanto promettente.

Anno nuovo, incentivi nuovi per il fotovoltaico. Da Gennaio 2011 sono in vigore, infatti, le nuove tariffe incentivanti previste dal Conto Energia 2011, meno vantaggiose rispetto a quelle del Conto Energia 2010 ma, tuttavia, ancora assai favorevoli. Infatti, dopo un 2010 positivo sul fronte del fotovoltaico, ci si attende un 2011 altrettanto promettente.

Il 2010 si è chiuso con la corsa per terminare gli impianti entro fine anno e presentare al Gse la documentazione necessaria, in modo da potersi assicurare, per i prossimi venti anni, le tariffe più favorevoli (circa il 15-20% rispetto a quelle del 2011) del Conto Energia 2010. Ed in certi settori del mondo produttivo legato al fotovoltaico, in effetti, è ancora viva la delusione per il mancato differimento dei termini (ci si attendeva, con il Decreto Milleproroghe, lo spostamento alla fine di gennaio 2011) almeno per presentere la asseverazione di fine lavori da parte di un tecnico abilitato. Invece la proroga non c’è stata e chi aveva in corso la installazione di un impianto fotovoltaico ha dovuto terminare i lavori entro il 31 dicembre 2010 e, entro la stessa data, presentare anche la documentazione necessaria, a corredo della domanda per avere accesso al Conto Energia, asseverazione compresa.

Complice anche la corsa agli incentivi del 2010, dunque, l’ultimo trimestre dall’anno appena concluso hanno fatto registrare un incremento significativo della potenza installata: 975 MW, circa il doppio rispetto ai 487 MW del trimestre precedente. Le cifre sono contenute nell’ultimo rapporto redatto da iSuppli, che ha raccolto i dati basandosi su interviste fatte agli operatori del settore. Rispetto al 2009, addirittura, si avrebbe una maggiorazione del 239% rispetto ai 288 MW dello stesso periodo. I dati, se confermati, andrebbero oltre le già rosee previsioni fatte dal Gse, con una capacità fotovoltaica installata, nel 2010, pari a 1,9 GW, quando, prima di Natale, il Gse aveva stimato un incremento di oltre il 100% rispetto ai 720 GW installati nel 2009. Ma non è tutto: iSuppli prevede un altro raddoppio del mercato nel 2011, con una nuova capacità installata intorno ai 3,9 GW.

Attendiamo un calo all’inizio del primo trimestre del 2011, ma si tratterà solo di poche settimane dopo di che il tasso delle nuove installazioni tornerà a salire – spiega Henning Witch, senior director di iSuppli –“. La riduzione degli incentivi, dunque, non dovrebbe penalizzare l’indice di ritorno degli investimenti nel fotovoltaico, che in Italia resterà uno dei più elevati al mondo, con installazioni destinate addirittura a crescere, nel 2011, di un GW a trimestre. Anche i dati rilevati dal GSE registrano una crescita di rilievo, sia pure minori rispetto a quelle evidenziate da iSuppli.

Tra primo e secondo Conto Energia, al GSE sono pervenute domande di ammissione agli incentivi per oltre 120.000 impianti in esercizio, per una potenza complessiva di circa 2.100 MW” ha spiegato il gestore a fine dicembre: considerando le comunicazioni trasmesse dagli operatori e relative agli impianti entrati in esercizio tra novembre e dicembre, la potenza fotovoltaica cumulativa in esercizio in Italia a fine anno potrebbe sfiorare i 3 GW, con una nuova potenza nel solo anno 2010 superiore a 1.500 MW.

Una crescita che, tornando alle considerazioni di iSuppli, potebbe paradossalmente indurre il Governo a rivedere le stesse regole sugli incentivi del fotovoltaico o, ad esempio, indurre le regioni a limitare ulteriormente le zone destinate ad ospitare grandi impianti fotovoltaici a terra, per la felicità di alcune associazioni di imprenditori agricoli che, non da adesso, gridano al pericolo di speculazioni e si oppongono ai grandi impianti a terra che sarebbero colpevoli di sottrarre spazio alla agricoltura, specie quella di qualità.

Rimane ancora da chiarire, poi, la situazione riguardo al recepimento delle Linee Guida per la installazione di impianti destinati a produrre energia elettrica facendo ricorso alle fonti rinnovabili. Ad oggi, infatti, sono poche le Regioni italiane che hanno legiferato in materia, quando il recepimento delle Linee Guida sarebbe dovuto avvenire entro il 1° Gennaio 2011. Ma, fino ad ora, sono solo sette le Regioni “virtuose”: Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Molise, Puglia e Basilicata e, peraltro, non tutte hanno concluso definitivamente l’iter legislativo di approvazione. Se, dunque, le nuove regole dovrebbero snellire il percorso per la realizzazione di nuovi impianti, è probabile che siano definiti anche nuovi vincoli per la salvaguardia del paesaggio e per il rispetto delle zone agricole. In alcune Regioni del sud Italia, poi, c’ è il concreto timore che ci possano essere dei problemi nell’allaccio alla rete elettrica.

Speriamo, dunque, che nel corso del 2011 l’ Italia, grazie anche ad una maggiore chiarezza normativa, possa raggiungere gli obiettivi fissati in sede europea, nonostante da uno studio pubblicato dall’EWEA (European Wind Energy Association) emerga che il nostro Paese nel 2020 produrrà solo il 16,1% dei consumi da fonti rinnovabili, e non sarà nelle condizioni di raggiungere la quota del 17% definita dall’Unione Europea. Ci sarà da rimboccarsi le maniche.

Andrea Marchetti

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