Dalla bici in bamboo ai cosmetici con gli scarti della frutta: ecco i migliori progetti di ecobusiness premiati dall’Unep

Un concorso a livello mondiale in aiuto all'economia dei Paesi in via di sviluppo attraverso una serie di idee eco friendly. E, ciò che più conta, realizzabili davvero. E' la filosofia dei Seed Award 2010, riconoscimenti proposti dall'UNEP (United Nations Environment Programme), il programma dell'Onu per l'ambiente e la lotta alla povertà, individuati in questi giorni.

Un concorso a livello mondiale in aiuto all’economia dei Paesi in via di sviluppo attraverso una serie di idee eco friendly. E, ciò che più conta, realizzabili davvero. È la filosofia dei Seed Award 2010, riconoscimenti proposti dall’UNEP (United Nations Environment Programme), il programma dell’Onu per l’ambiente e la lotta alla povertà, individuati in questi giorni.

Il progetto creato dall’Onu è semplice: si valutano le idee che, potenzialmente, possono avere una valenza commerciale di eco business, e si conferiscono ai progetti migliori dei fondi – finanziati, in parte, dall’Unione europea – in qualità di incentivi per l’assistenza tecnica e la realizzazione pratica dei progetti.

Ed ecco alcuni dei progetti più interessanti premiati nei Seed Awards 2010.

Dal Burkina Faso, è stato presentato un programma di Manifattura e diffusione di bricchetti a biomassa, progetto di sostituzione graduale delle mattonelle per accendere il fuoco, dalla lignite alle foglie secche, creato congiuntamente da alcune Ong con l’intento di combattere la desertificazione, creare lavoro nelle aree rurali e incentivare l’attenzione da parte delle imprese e dei Governi verso le fonti di energia alternative; e “Iniziativa di promozione e distribuzione di bio pesticidi”, un ambizioso progetto il cui obiettivo è la diffusione di sistemi ecologici di lotta ai parassiti per l’utilizzo nelle colture organiche.

Dalla Cina è stato premiato “SolarSource”, un dispositivo che consente di trasformare l’energia solare in elettricità per l’utilizzo domestico destinato ai nuclei familiari con difficoltà economiche.

Dalla Colombia, il “Bosque Humedo Biodiverso” è una iniziativa di business sviluppata da una Ong locale che impiega gli scarti della frutta come ingredienti per la preparazione di cosmetici. Non utilizzando alberi, si riduce la deforestazione negli ambienti tropicali, e le famiglie possono ottenere un beneficio economico dalla raccolta della frutta.

Oltre al Burkina Faso, si nota come molte delle idee premiate arrivino dall’Africa. Il Ghana, ad esempio, ha propostoGhana Bamboo Bikes Initiative, progetto non profit per la realizzazione di biciclette (di elevata qualità) col telaio in bambù, materiale resistente e che si trova in grande quantità, e consente di essere utilizzato con facilità e a bassissimo costo (se volete cimentarvi anche voi queste le istruzioni per costruirla).

Sempre dal Ghana, “Biofuel production in promoting sustainable land management”, un programma non governativo destinato alle comunità più arretrate, che consiste nella produzione di biodiesel attraverso coltivazioni biologiche e l’utilizzo di energie rinnovabili.

Dal Kenia è stato premiato il progetto “Backpack farm agriculture program”, iniziativa che promuove l’autonomia agricola con la consegna ai piccoli coltivatori di zaini in tela che contengono dei set completi per i lavori nei campi. Il progetto “Papyrus Reeds, our future hope”, invece, promuove la realizzazione di oggetti per l’uso domestico, in foglie di papiro. Altrettanto interessante è “Solanterns: Replacing 1 Million Kerosene Lanterns with 1 Million Solar Lanterns”, finalizzato alla sostituzione microfinanziata di impianti di illuminazione a kerosene con più moderne – ed eco friendly – lanterne alimentate a energia solare.

Un progetto simile ma più articolato, “Micro Power Economy for Rural Electrification “, è stato premiato per il Senegal: si tratta di realizzare reti elettriche alimentate a energia eolica, solare e “ibridizzata” con piccoli generatori a gasolio. Sempre dal Senegal, ecco “Kayor Rural Energy, Rural Electrification by Photovoltaic Solar Energy”, esperimento pilota lanciato da una impresa locale per la realizzazione di infrastrutture a energia solare destinate alle comunità rurali.

Altri riconoscimenti sono andati a progetti presentati dallo Sri Lanka, dal Sudafrica e dall’Uganda.

L’idea di fondo dei Seed Award, spiega Achim Steiner, direttore generale dell’Unep e sottosegretario all’Onu, è di Trovare quei progetti che rappresentino lo spirito d’impresa nelle Nazioni in via di sviluppo e l’importanza della green economy a livello nazionale. Vengono, infatti, coinvolti sia i privati che hanno presentato dei progetti vincenti, sia i Governi che avranno il compito di portare avanti queste idee attraverso politiche avanzate di apertura alle nuove idee”.

L’elenco completo dei vincitori è visionabile a questo link.

Piergiorgio Pescarolo

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