Legge di stabilità: prorogati gli incentivi del Quarto conto energia per le pubbliche amministrazioni

La legge di stabilità ha ricevuto la fiducia del Senato proprio qualche ora fa con 199 sì, 55 no e 10 astenuti rendendo concreti i timori avanzati dalle associazioni del settore fotovoltaico sulla proroga fino a ottobre 2013

La legge di stabilità ha ricevuto la fiducia del Senato proprio qualche ora fa con 199 sì, 55 no e 10 astenuti rendendo concreti i timori avanzati dalle associazioni del settore fotovoltaico sulla proroga fino a ottobre 2013.

L’emendamento, presentato e votato oggi al Senato proroga l’attuale termine del 31 dicembre 2012 al 30 giugno 2013 delle tariffe del Quarto conto energia, che sono più elevate rispetto a quelle previste dal Quinto conto energia, attualmente vigente. Ma il vero nodo della questione è che la proroga riguarda tutti gli impianti fotovoltaici installati su edifici e terreni della PA.

Ciò significa che le pubbliche amministrazioni, contrariamente a quanto stabilito finora, potranno beneficiare di incentivi maggiori per l’installazione del fotovoltaico, usufruendo di quelli del Quarto conto e non del Quinto. Quest’ultimo, in questo modo, sarebbe ulteriormente messo a rischio vista l’esiguità dei fondi rimasti. Qualche giorno fa il contatore del Gestore dei servizi energetici ha registrato il raggiungimento dei 6,5 miliardi di bonus erogati sui 6,7 a disposizione.

L’associazione GIFI-Anie si è opposta a questa soluzione, in primo luogo perché la proposta non sembra avere “una copertura finanziaria garantita“. I timori inoltre riguardano il fatto che in questo modo si andrebbero ad intaccare le scarse risorse rimaste a disposizione del Quinto conto energi, a beneficio di pochi. Inoltre, dice l’associazione, molti terreni potrebbero essere ceduti a titolo gratuito alle PA per poter godere di questo beneficio.

Non vorremmo che dietro questi provvedimenti si celino tentativi di speculazione che danneggerebbero l’immagine e l’imprenditorialità di un settore industriale che opera seriamente e con etica professionale. Ci domandiamo se chi ha firmato l’emendamento ne abbia comprese fino in fondo le pesanti conseguenze sul piano occupazionale. La crisi attuale richiede sì fermezza, ma anche estrema chiarezza nel quadro regolatorio. Provvedimenti di questo tipo invece creano nell’opinione pubblica un’immagine negativa del nostro settore e ne accelerano la cadutaha dichiarato Valerio Natalizia Presidente ANIE/GIFI.

Adesso però l’emendamento dovrà tornare alla Camera per il sì definitivo.

Francesca Mancuso

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