Fotovoltaico: la Convert Italia pagherà l’Imu ai suoi dipendenti

Invece di panettoni e pacchi aziendali, il titolare della Convert Italia, un’azienda romana nel settore del fotovoltaico ha deciso di regalare ai suoi dipendenti…l’Imu!

Invece di panettoni e pacchi aziendali, il titolare della Convert Italia, un’azienda romana nel settore del fotovoltaico ha deciso di regalare ai suoi dipendenti…l’Imu!

Così se il Governo Monti ha chiesto a tutti gli italiani di fare sacrifici introducendo la nuova imposta sugli immobili, Giuseppe Moro, presidente e amministratore delegato dell’azienda trentennale che produce il meccanismo che fa ruotare i pannelli solari in base alla posizione del sole ha deciso di rimborsare l’importo della nuova ICI ai suoi addetti. La Convert Italia conta ad oggi 60 dipendenti di cui il 30% donne.

Come spiega lo stesso Moro in un intervista al Corriere della Sera: «Quando abbiamo saputo che tornava l’ Ici abbiamo visto che sarebbe stato doloroso per operai che guadagnano 1.400-1.600 euro», racconta Moro. «Saranno circa 35-40 i dipendenti coinvolti, con un reddito famigliare complessivo fino a 65 mila euro. Sono invece esclusi i dirigenti, che non ne hanno bisogno. Ci costerà tra 60 e 100 mila euro: su questo rimborso infatti noi ci pagheremo le tasse, visto che è considerato come un bonus». Non poco per un’azinda che fatturerà 30 milioni con un 8% di utili.

E stupisce anche l’equità e la progressività dei rimborsi che è alla base di questa che può definirsi una vera e propria azione di welfare aziendale. Perché, ad esempio, solo ai dipendenti con figli a carico verrà rimborsato il 100% dell’Imu, mentre a quelli senza figli il 70%, fino a un massimo di duemila euro.

«Lo faremo per il 2012, poi ci tareremo perché non possiamo ripeterlo tutti gli anni, anche se le cose per il nostro settore non stanno andando malissimo.» continua Moro, esponente di Assosolare, nell’intervista che si dichiara comunque fiducioso nelle misure previste dalla Manovra definita “una pillola amara ma va presa sperando di guarire e andare avanti. E senza cercare di salvaguardare ciascuno solo il proprio giardinetto”.

Alla domanda finale del giornalista su quanto questa iniziativa sia solidarietà o marketing Moro risponde: «Beh, è come chiedere all’ oste se il vino è buono. Le rispondo in percentuali: 70%-30%»

Un 30% che dovrebbe fungere da esempio non pensate?

 

 

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