Fotovoltaico: per Assosolare le stime del GSE sono esagerate e creano allarmismo

"I dati sullo sviluppo del fotovoltaico in Italia, diffusi dal Gse la settima scorsa, sono esagerati e possono creare allarmismo". Questa, in sintesi, la posizione di Assosolare, una delle maggiori associazioni italiane che riunisce le aziende oepranti nel settore del fotovoltaico.

I dati sullo sviluppo del fotovoltaico in Italia, diffusi dal Gse la settima scorsa, sono esagerati e possono creare allarmismo“. Questa, in sintesi, la posizione di Assosolare, una delle maggiori associazioni italiane che riunisce le aziende oepranti nel settore del fotovoltaico.

I vertici di Assosolare, quindi, hanno preso carta e penna ed hanno palesato le loro perplessità alla Commissione Industria del Senato. Le stime che non convincono, presentate dal Gse nel corso di una audizione informale davanti alla X Commissione del Senato, riguardano gli impianti rientranti nei parametri previsti dalla legge cosidetta “Salva Alcoa. Secondo Assosolare le stime sulle comunicazioni di fine lavori per 55.000 nuovi impianti ricevute dal Gse, per una potenza di 4 GW, appaiono esagerate, come confermato da diversi dati.

Tali stime – recita il documento di Assosolare – hanno sollevato allarmismi non utili a una obiettiva discussione sul futuro del fotovoltaico, comparto che a oggi è uno dei pochi settori trainanti dell’economia e dell’occupazione: la grande crescita degli investimenti in questo campo va letta come un caso di successo per l’Italia e per gli impegni del Governo nei confronti delle direttive comunitarie e potrebbe consentire al Paese di diventare, in questo settore, il mercato di riferimento in Europa e nel mondo, in un momento critico per l’economia come l’attuale”.

Secondo i dati in possesso di Assosolare, infatti, le importazioni di pannelli da Paesi extra UE si attestano a circa 2 GW, che sommati alla produzione nazionale (circa 0,6 GW) e alle importazioni dall’UE (Germania e Spagna), pari a 0,8 GW ,porterebbero a 3,4 GW l’ammontare del mercato in Italia nel 2010. Se si considera che la potenza degli impianti connessi alla rete nel 2010 (quelli cioè non riconducibili alla legge 129/2010) sono circa 1,85 GW, rimarrebbe una potenza di appena 1,55 GW di pannelli disponibili per l’installazione, quindi molto meno della metà dei 4.0 GW stimati dal GSE in base alle dichiarazioni di fine lavori ricevute al 31 dicembre.

Per quanto riguarda gli investimenti, invece, le realizzazioni del 2010 (1,85 GW realmente connessi più i presunti 4 GW della legge 129/10) ammonterebbero ad un giro di affari di oltre 20 miliardi, in rapporto alle dimensioni del mercato, invece, di circa 7 miliardi di euro. Paradossalmente si avrebbero, dunque, investimenti di cui né i grandi installatori, né le banche né le assicurazioni avrebbero evidenza quando, invece, secondo i dati raccolti da Assosolare, e considerando anche il primo Conto Energia, ad oggi i finanziamenti in project e leasing da parte delle banche per tutti i progetti raggiungono a malapena il miliardo di euro. Le banche, infatti, già a giugno 2010 avevano rinunciato a firmare contratti per ulteriori impianti di grandi dimensioni: questo rende improbabile un’impennata degli impianti di grossa taglia rientranti nel Decreto Salva Alcoa, impennata necessaria per giustificare i dati, stimati in 4 GW, diffusi dal Gse. Anche considerando la taglia media degli impianti infine, i dati del Gse sarebbero 3 volte superiori e del tutto “fuori scala”.

Assosolare, poi, prosegue il proprio ragionamento sulle prospettive del fotovoltaico in Italia chiedendo fin da subito un tavolo di confronto con il Governo perlare di un prossimo Conto Energia, il quarto, dato che quello attuale, il terzo Conto Energia, potrebbe durare meno dei tre anni previsti, un perido di per sé breve per stimolare investimenti a breve e lungo termine. “Ogni valutazione relativa al costo del fotovoltaico – aggiunge il documento di Assosolare- “va ricontestualizzata tenendo conto anche dei ritorni fiscali per lo Stato e per gli Enti Locali, della leva occupazionale positiva che il comparto sta generando in controtendenza con lo stallo del mercato occupazionale, del positivo impatto sull’ambiente, della riduzione delle importazioni di idrocarburi e, conseguentemente, della riduzione degli esborsi dello Stato in relazione alle quote di CO2”.

Alcuni dei dati del GSE sono stime non confermate che stanno portando a inutili e gravi allarmismi per il mercato commenta il Presidente di Assosolare Gianni Chianetta. Auspichiamo quindi che le Istituzioni trasmettano un segnale forte di tutela degli attuali investimenti nel settore, confermando responsabilità e attenzione nei confronti del settore fotovoltaico e delle sue grandi potenzialità nell’immediato futuro, al fine di evitare impatti devastanti sul mercato nazionale”.

Andrea Marchetti

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