Conto Energia 2011: pronta un nuova bozza per la conferenza unificata stato regioni del 10 giugno

Il Nuovo Conto Energia 2011 parrebbe proprio in dirittura d'arrivo. Dopo tutte le bozze, le ipotesi, i commenti ed il contorno di polemiche e prese di posizione, una nuova bozza di Conto Energia sarà discussa nella prossima Conferenza Uificata Stato-Regioni, la cui convocazione sembra prevista per 10 giugno prossimo.

Forse ci siamo: Il Nuovo Conto Energia 2011 parrebbe proprio in dirittura d’arrivo. Dopo tutte le bozze, le ipotesi, i commenti ed il contorno di polemiche e prese di posizione, una nuova bozza di Conto Energia sarà discussa nella prossima Conferenza Unificata Stato-Regioni, la cui convocazione sembra prevista per 10 giugno prossimo.

Ed a quanto pare la nuova bozza ministeriale, secondo quanto ripostato da Milano Finanza, avrebbe accolto, almeno parzialmente, le proposte fatte dalle associazioni e dai rappresentanti del settore fotovoltaico contenendo una correzione, al rialzo, migliorativi delle tariffe incentivanti riconosciute ai produttori di questa forma di energia solare.

Potrebbero esserci, infatti, degli aumenti oscillanti da 1 a 14 centesimi, per kilowattora prodotto, nel caso di impianti con potenza compresa tra 200 e 1.000 kilowatt che entreranno in esercizio dopo il 30/4/2011. Rispetto a quanto inizialmente previsto, dunque, la riduzione sarebbe minore e la tariffa incentivante, quindi, passerebbe da 0,285 a 0,309 euro.

Rimarrebbero valide, invece, le più drastiche previsioni di taglio (circa il 20%) rispetto alle tariffe del vecchio Conto Energia per gli impianti che inizieranno a produrre a fine 2011. Dopo tale data sono previste ulteriori riduzioni pari a circa il 6% all’ anno, con un sistema simile a quello “a scaglioni” del modello tedesco. Da parte delle associazioni, infatti, si era paventato, oltre al pericolo di pesanti tagli, anche quello di avere riduzioni di colpo, in brevi periodi.

Una ipotesi estremamente dannosa perché avrebbe generato un blocco immediato degli investimenti e ricadute negative anche su quelli già in atto, come successo in Spagna, con pesanti ricadute anche occupazionali, con gravi danni, cioè, ai green jobs ed a tutta la filiera italiana del fotovoltaico.

Memori di quanto accaduto in Spagna, dunque, le associazioni italiane del fotovoltaico avevano chiesto un meccanismo di riduzioni programmate, conformate sul modello tedesco. Sia pure in presenza di riduzione, infatti, il modello a scaglioni ha il pregio di essere conosciuto per tempo, dando certezza alle previsioni di spesa ed investimento dei produttori di energia da fotovoltaico.

Nella bozza, poi, sembra essere riconfermata anche la potenza massima incentivabile, fissata in 3 mila megawatt, e l’obiettivo di raggiungere quota 8 mila megawatt installati nel Paese entro il 2020. Può bastare? Saranno contente le associazioni ed il mondo dei produttori del fotovoltaico?

Le riduzioni alla tariffa incentivante appaiono comunque notevoli e, per il momento, nulla si dice in merito ad altre richieste avanzate a suo tempo dalle associazioni: il mantenimento del premio del 5% per i tetti in amianto sostituito con pannelli fotovoltaici, l’equiparazione della tariffa prevista per le pensiline dei parcheggi con quella prevista per i tetti, l’avvio di una procedura unificata, su tutto il territorio nazionale, per l’autorizzazione ed installazione di impianti fotovoltaici, specie quelli di grandi dimensioni.

Non resta che attendere ulteriori sviluppi…

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