Le sentenze della Corte Costituzionale danneggiano il fotovoltaico italiano

Le Associazioni di Categoria del comparto fotovoltaico tornano a far sentire la loro voce dopo le polemiche sulla mancata approvazione del Conto Energia 2011, delle quali vi abbiamo abbondantemente dato conto, e chiedono nuovamente regole certe, da approvare in tempi brevi, per poter programmare adeguatamente i loro investimenti e le loro attività in un settore fondamentale per tutta la green economy italiana.

Le Associazioni di Categoria del comparto fotovoltaico tornano a far sentire la loro voce dopo le polemiche sulla mancata approvazione del Conto Energia 2011, delle quali vi abbiamo abbondantemente dato conto, e chiedono nuovamente regole certe, da approvare in tempi brevi, per poter programmare adeguatamente i loro investimenti e le loro attività in un settore fondamentale per tutta la green economy italiana.

Stavolta lo spunto per tornare sull’argomento è stato dato dalle recenti sentenze della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittime molte parti delle leggi regionali di Calabria e Puglia che tentavano di regolare le procedure autorizzative per la costruzione e gestione di impianti di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. In particolare le sentenze sono le numero 119, 120 e 124 con le quali la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali alcuni parti delle leggi n.31 e n.25 del 2008 della Regione Puglia e delle leggi n. n.38 e n.42, della Regione Calabria.

Secondo Confindustria- Anie, i due pronunciamenti della consulta avrebbero già avuto i primi effetti negativi sullo sviluppo del mercato fotovoltaico: in Puglia, ad esempio, le banche hanno già da qualche settimana sospeso le pratiche di finanziamento di quei progetti per i quali era prevista solamente la Denuncia di inizio attività (Dia). In questo modo – stando ad Anie– si rischia di mettere in serio pericolo i 17mila posti di lavoro verdi, i cosiddeti green jobs, creati sino ad oggi.

‘Il fotovoltaico, puo’ contribuire almeno per il 5% alla domanda di energia elettrica nazionale“, spiega Claudio Andrea Gemme, presidente dell’Associazione Energia di Confindustria Anie, cui fa capo il Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (GIFI), aggiungendo che ”l’industria fotovoltaica operativa in Italia ha gia’ pianificato per il solo 2010 oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti che porterebbero alla creazione di almeno 3mila nuovi posti di lavoro lungo tutta la filiera“, ma che tali investimenti “a causa dei pronunciamenti della Consulta saranno inevitabilmente rallentati, se non addirittura bloccati“. Le sentenze della Corte Costituzionale rappresentano, secondo Anie, un ulteriore e pesantissimo ostacolo che contribuisce solamente ad aumentare il clima di incertezza, già creato dalla mancata approvazione del Conto Energia 2011 prima delle elezioni regionali, e dall’assenza di Linee Guida Nazionali per il corretto inserimento degli impianti fotovoltaici sul territorio, linee guida univoche su tutto il terriorio nazionale, da molto tempo richieste dalle aziende del fotovoltaico.

Il presidente Gemme, infatti, ha così continuato: “Esiste una legge dello Stato, l’articolo 12 del Decreto Legislativo 387 del 2003, che prevede la pubblicazione di Linee Guida Nazionali per regolamentare e uniformare l’iter autorizzativo degli impianti a fonti rinnovabili in tutto il territorio nazionale, che deve essere semplicemente applicata. Il Governo deve ora considerare questa una priorità assoluta. Le Linee Guida Nazionali avrebbero dovuto essere pubblicate entro Marzo 2010 contestualmente al Conto Energia 2011; ad oggi attendiamo ancora la riunione della Conferenza Unificata Stato-Regioni, che dovrà dare il via definitivo a questi due importanti provvedimenti per il settore fotovoltaico“.

Confindustria ANIE/GIFI auspica quindi, onde evitare irreversibili conseguenze, che il Governo provveda quanto prima alla pubblicazione del Conto Energia 2011, approvi le linee guida per il corretto inserimento degli impianti fotovoltaici nel territorio nazionale nell’ottica (come espresso nelle sentenze della Corte Costituzionale di tutelare le aree protette, regolare l’occupazione del territorio e facilitare l’installazione in aree industriali/artigianali/commerciali.

La green economy è una realtà – prosegue Gemme – ma nel nostro Paese alcuni fattori concorrono ancora oggi a limitarne lo sviluppo: primo fra tutti un quadro regolamentare incerto e instabile. Eliminare le barriere è una condizione necessaria per il raggiungimento degli impegni sottoscritti dal nostro paese in ambito europeo. Anche se la congiuntura economica si presenta attualmente negativa, le energie rinnovabili registrano una domanda crescente e generano investimenti. L’Italia non può perdere una tale opportunità e l’impegno delle politiche pubbliche dovrebbe andare in questa direzione“. “Gli scenari futuri lasciano intravedere una continuità con il recente passato” – conclude Gemme. “Il settore dell’energia sta attraversando una fase di profondi cambiamenti e le tecnologie rinnovabili assumono una rilevanza eccezionale nel nuovo scenario“.

Visto anche che la Puglia, insiema alla Lombardia, è una regione chiave nello sviluppo del fotovoltaico, le sentenze non potevano altro che destare ulteriori preoccupazioni e disegnare scenari che, parebbero dar ragione alle previsioni scoraggianti fatte qualche mese addietro dalla Detsche Bank, che definiva l’investimento nella filiera italiana del fotovoltaico, e nella nostra Green Economyun’impresa per magnati particolarmente coraggiosi“, tanto che anche molte aziende italiane hanno più volete paventato, in un clima di generale incertezza, di dirigere i loro sforzi verso i mercati stranieri oppure di dedicarsi a settori più tradizionali ma sicuramente più redditizzi, come ad esempio l’immobiliare.

A fare da ulteriore cassa di risonanza alle dichiarazioni di Anie-Gifi ed a conferma dei timori del settore, è arrivat, poi, la presa di posizione di un’altra associazione rappresentativa dei produttori ed installatori di fotovoltaico, ovvero Assosolare. Nel convegno, intitolato L’energia solare fotovoltaica: il sistema incentivante e le normative sull’economia emergente dell’edilizia sostenibile che si è tenuto a Roma pochi ogiorni or sono, l’associazione ha chiesto ancora una volta che il bonus per la bonifica dell‘amianto dai tetti, mediante la sostituzione con pannelli fotovoltaici, venga confermato anche nel nuovo Conto Energia: il convegno di Roma ha affrontato anche vari aspetti legislativi, tra cui la recente decisione del Governo di posticipare di un anno l’obbligo di alimentare le nuove costruzioni, almeno in parte, con energia proveniente da fonte rinnovabile, tra cui i pannelli fotovoltaici. Un tale rinvio, secondo Assosolare, rappresenta l’ennesima opportunità mancata per lo sviluppo del fotovoltaico, dato l’enorme potenziale che i tetti residenziali, commerciali e industriali, rappresentano per il settore.

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