Bersani incontra le associazioni ambientaliste per rilanciare il Green Deal

Associazioni ambientaliste al cospetto di Pierluigi Bersani per rilanciare il paese puntando sul Green Deal e sulla svolta verde. Il leader del PD incaricato da Napolitano con un mandato esplorativo per il nuovo Governo inizia il suo confronto con le parti sociali e spalanca le porte alle maggiori associazioni ambientaliste ( CAI – Club Alpino Italiano, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Legambiente, Touring Club Italiano, WWF) con cui ha avuto un incontro questa mattina a Montecitorio.

Associazioni ambientaliste al cospetto di Pierluigi Bersani per rilanciare il paese puntando sul Green Deal e sulla svolta verde. Il leader del PD incaricato da Napolitano con un mandato esplorativo per il nuovo Governo inizia il suo confronto con le parti sociali e spalanca le porte alle maggiori associazioni ambientaliste ( CAI – Club Alpino Italiano, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Legambiente, Touring Club Italiano, WWF) con cui ha avuto un incontro questa mattina a Montecitorio.

“Apprezziamo che per la prima volta nella storia repubblicana si chieda un incontro anche con le associazioni ambientaliste, riconoscendo loro un ruolo fondamentale nel contribuire con la tutela dell’ambiente, della biodiversità e dei beni culturali alla ricchezza della nazione”, commentano le ong che hanno consegnato un sintetico documento su 10 temi:

  1. Energia e clima;
  2. Trasporti e infrastrutture;
  3. Consumo del Suolo,
  4. Difesa del Suolo,
  5. Bonifiche,
  6. Biodiversità e aree protette,
  7. Beni culturali e paesaggistici,
  8. Turismo e ambiente,
  9. Ministero dell’ambiente,
  10. Diritti e delitti ambientali

Ma cosa è stato rivendicato in pratica? Dalla roadmap verso il 100% di energie rinnovabili al programma di piccole e medie opere per il risanamento e la manutenzione del territorio; dalla ri-conversione ecologica dell’apparato produttivo affinché i danni ambientali delle produzioni inquinanti non ricadano sul cittadino, alla piena attuazione della Strategia Nazionale della Biodiversità, approvata nell’ottobre 2010, ma anche nuovi piani paesaggistici e un’attenzione particolare al Patrimonio culturale per una più oculata conservazione e cura.

Il presupposto della Green Economy è la decarbonizzazione dell’economia e non quella di creare un “settore verde. – commentano le maggiori associazioni ambientaliste e aggiungono: “In questo senso, le proposte a breve presentate nel Programma di Governo dell’on. Bersani, ampiamente condivisibili nello specifico, vanno inserite in un quadro nuovo che preveda la progressiva fuoriuscita dalle fonti fossili. È necessario rivedere in quest’ottica la “Strategia Energetica”da poco approvata dal governo uscente: eliminare progressivamente l’uso del carbone e dell’olio combustibile nel settore elettrico, fermare le trivelle a mare, garantire strumenti efficaci e snelli alle rinnovabili per uno scenario 2050 a zero emissioni di CO2. Anche nel settore delle grandi opere si chiede chiarezza: si deve definire un Piano nazionale per la mobilità che serva a dare risposta ai gravi problemi di congestione e di inquinamento delle nostre città, abbandonare il Primo programma delle infrastrutture strategiche, che costituisce (con le sue 390 opere in elenco per 375 miliardi di euro) un’ipoteca per il futuro economico-finanziario e ambientale del Paese.

“Occorre riconoscere un ruolo istituzionale e risorse adeguate al Ministero dei Beni Culturali e al Ministero dell’Ambiente che negli scorsi anni hanno avuto i bilanci falcidiati (quest’ultimo dicastero è passato da un bilancio annuale di 1,6 miliardi di euro nel 2008, ai 450 milioni di euro del 2013), riducendone la capacità di intervento e quindi mettendo a rischio i beni ambientali, paesaggistici e culturali del nostro Paese“, aggiunge il presidente del WWF Italia, Dante Caserta.

Abbiamo scelto di orientare l’incontro su argomenti chiave e non sulle mille situazioni puntuali pur importanti che caratterizzano l’agenda ambientale del nostro Paese – continua Caserta -. Abbiamo quindi ribadito con forza che l’ambiente non può essere considerato come un ambito tematico bensì come una caratterizzazione trasversale a tutte le politiche, in particolare quelle economiche che possono trovare un rilancio nell’affermazione della Green economy, nelle misure di contrasto ai cambiamenti climatici e in quelle di gestione del territorio, oltre che nella tutela dello straordinario patrimonio artistico e naturale del nostro italiano“.

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