Giornata mondiale del leopardo delle nevi: l’affascinante “fantasma delle montagne” rischia di sparire per sempre

Si celebra oggi la giornata mondiale del leopardo delle nevi. In natura ormai restano circa 3mila esemplari

Il futuro del leopardo delle nevi, affascinante felino a cui è dedicata una giornata mondiale che si celebra il 23 ottobre, è tutt’altro che roseo. A mettere a rischio la sopravvivenza di questa specie non soltanto gli effetti della crisi climatica, ma il conflitto con gli essere umani, prima causa del declino di questo bellissimo animale.

Sono infatti tra i 220 e il 450 i leopardi delle nevi che vengono uccisi ogni anno. Praticamente un esemplare al giorno. E il 55% di questi abbattimenti è dovuto alle ritorsioni per la predazione sul bestiame. I fantasmi delle montagne – chiamati così perché si mimetizza in maniera abilissima ed è molto schivo – vivono sulle catene montuose dell’Asia centrale, ma oggi il loro habitat risulta estremamente frammentato a causa dei cambiamenti climatici ed popolato da comunità locali, che vivono di allevamento. 

Per secoli, popolazioni locali e leopardi delle nevi hanno vissuto in pace, come parte dello stesso ecosistema. Religione e convinzioni culturali hanno contribuito ad una armoniosa convivenza tra umani e grandi felini nei loro territori. – spiega Isabella Pratesi, direttrice Conservazione WWF Italia – Ma negli ultimi 40 anni il conflitto tra uomini e leopardi delle nevi ha avuto un’escalation che è arrivata a minacciare la sopravvivenza del fantasma delle montagne. 

In natura restano circa 3mila esemplari 

Nel giro di un ventennio il numero di leopardi delle nevi è diminuito del 20% e al giorno d’oggi ne restano in natura meno di 3.400, minacciati anche dalla crisi climatica. Infatti, l’aumento  delle temperature ha come effetto la riduzione una dell’habitat di questa specie, situazione che aumenta le occasioni di conflitto con l’uomo.

I modelli climatici stimano che entro il 2070 solo il 35% dell’attuale areale di distribuzione di questi felini rimarrà stabile: l’habitat dei leopardi delle nevi diminuirà dell’8-23% e diventerà sempre più frammentato. 

Negli ultimi due decenni, porzioni crescenti dell’habitat di questo affascinante felino sono state soggette a una notevole pressione antropica, in particolare per via delle estrazioni minerarie, dell’allevamento di bestiame commerciale come capre per la lana cashmere, dell’estrazione su larga scala di prodotti come una specie di fungo (Cordyceps) utilizzato in campo medico e, infine, del turismo. 

Sul leopardo nelle nevi, però, si sa ancora poco. Questo felino è noto per essere sfuggente, solitario, nomade e capace di mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente circostante, motivi per cui è stato ribattezzato il “il fantasma delle montagne”.

“Più del 70% dell’areale del leopardo delle nevi – che si estende su 12 paesi – rimane ancora inesplorato. E appena il 14-19% è sottoposto a tutela” chiarisce il WWF.

Infatti, il leopardo delle vive in terreni accidentati, in paesaggi tra i più aspri del Pianeta, il che rende la ricerca sul campo estremamente difficile.

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Fonte: WWF

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