Guerrilla Knitting: a 3 anni dal terremoto riportare colore a L’Aquila a colpi di ferri

Sono passati quasi tre anni dal terribile terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009. Il centro storico della città appare tuttora immerso nel grigiore, nel vuoto e nella desolazione. Tolte le persone, i negozi e gli uffici, non è rimasto nulla, se non un enorme senso di vuoto che sembra sempre più difficile da colmare. Un tentativo encomiabile di riportare colore ed allegria in città sta nascendo dall’impegno di coloro che hanno deciso di prendere parte al progetto “Mettiamoci una pezza!”: se la città è ai ferri corti, è ora di cominciare a regalarle colore a colpi di ferri…da maglia!

Guerrilla Knitting tutta italiana per tornare a far sorridere L’Aquila. Sono passati quasi tre anni dal terribile terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009. Il centro storico della città appare tuttora immerso nel grigiore, nel vuoto e nella desolazione. Tolte le persone, i negozi e gli uffici, non è rimasto nulla, se non un enorme senso di vuoto che sembra sempre più difficile da colmare. Un tentativo encomiabile di riportare colore ed allegria in città sta nascendo dall’impegno di quanti hanno deciso di prendere parte al progetto “Mettiamoci una pezza!”: se la città è ai ferri corti, è ora di cominciare a regalarle colore a colpi di ferri…da maglia!

La proposta è stata lanciata dal gruppo Animammersa, nato con l’intenzione di riunire voci, suoni e parole in onore del ricordo di ciò che la città era stata. Rimpiangere il passato però non è apparso sufficiente per riportare in vita la città. In essa può essere iniettata nuova linfa soltanto tramite il coinvolgimento e la partecipazione degli stessi abitanti e di tutti coloro che, avendo amato la città, vorrebbero contribuire alla sua rinascita.

Come ottenere tutto ciò? Animammersa ha deciso di provarci a partire da un’azione di Urban Knitting, che si svolgerà nel centro storico del capoluogo abruzzese a partire da venerdì 6 aprile 2012, data in cui cade il terzo anniversario dal sisma e dalla paura che ha colto tutti coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro abitazione, insieme al dolore per i famigliari e gli amici scomparsi. Cento metri quadri di superficie verranno ricoperti con pezze lavorate all’uncinetto o a maglia, lasciando a chi vorrà aderire all’iniziativa piena libertà nell’attingere alle risorse provenienti dalla propria creatività.

La proposta viene definita dagli stesi organizzatori come un atto d’amore e di provocazione, volto a mantenere viva la memoria del terribile accaduto e di ciò che la città era stata e si spera possa ritornare ad essere, almeno in parte, con il trascorrere del tempo e grazie all’energia delle nuove generazioni. I tasselli colorati contribuiranno a cancellare almeno per un po’ il grigiore di ciò che è rimasto e che appare ormai morto ed inanimato. La speranza è che un gran numero di persone possano armarsi di ferri da maglia per realizzare il loro prezioso contributo, sulla scia di una partecipazione contagiosa, proprio perché solo grazie alla volontà dei singoli individui di riunirsi in gruppo e ridare vita alla città, essa potrà rinascere.

Per ricevere maggiori informazioni sull’iniziativa, è possibile consultare il blog ad essa dedicato e che da essa prende il nome: “Mettiamoci una pezza”, dove si troveranno tutte le indicazioni e gli indirizzi da conoscere per poter prendere parte attiva all’azione di urban knitting, che prevede inoltre di disseminare fiori nel centro storico. Ogni pezza dovrà avere una grandezza prestabilita e dovrà essere accompagnata da un etichetta con il proprio nome. Per ulteriori informazioni visitate l’apposita pagina Facebook o scrivete all’indirizzo mettiamociunapezza@gmail.com.

Marta Albè

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