Tutti piazza contro il nucleare e la privatizzazione dell’acqua pubblica

La manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua e contro il nucleare. La manifestazione del bene e del benessere collettivo. La manifestazione del senso civico e della democrazia. La manifestazione degli autobus affittati, anziché calati (leggi, pagati) dall'alto. La manifestazione dei 300.000 a favore dei SI ai referendum.

La manifestazione contro la privatizzazione dell’acqua e contro il nucleare. La manifestazione del bene e del benessere collettivo. La manifestazione del senso civico e della democrazia. La manifestazione degli autobus affittati, anziché calati (leggi, pagati) dall’alto. La manifestazione dei 300.000 a favore dei SI ai referendum.

È successo ieri, ma non si fermerà a ieri, la splendida prova del popolo italiano che lotta per impedire che l’acqua pubblica diventi un bene che gli enti pubblici, spesso ingolfati in conti che cattive amministrazioni hanno affossato con politiche clientelari e poco lungimiranti, possano vendere per risanare i bilanci e creare qualche posto di lavoro per amici e parenti e per evitare che una centrale nucleare, sempre con logiche “di pancia” di benessere economico, risieda vicino le nostre case.

E allora uniamoci a chi ieri ha affittato un pullman ed è partito per andare a Roma a dare il proprio contributo gioioso e preoccupato, numeroso e partecipato, determinante. Che ha dimostrato che una lotta passa per slogan e partecipazione, per canti e condivisione. E non per scontri. O comparsate televisive.

Le fi

Dal nostro punto di vista, i referendum sull’acqua sono ancora più importanti di quelli sul nucleare. Perché è inconcepibile che dell’acqua, bene primario per la nostra esistenza, si possa fare un business in mano ad aziende mosse dalla logica del profitto. E merce di scambio di amministratori che baratterebbero il bene comune con le loro ambizioni personali.

Il nucleare certo non è da meno. Qualcuno dirà che abbiamo nazioni vicine che hanno realizzato delle centrali proprio ai nostri confini. Ma è tempo di uscirne come ha dimostrato la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha dichiarato “più presto la Germania uscirà dal nucleare, meglio sarà”. La Germania, da sempre leader europea, potrebbe anche diventare la locomotiva alla quale le altre nazioni europee con centrali nucleari potrebbero agganciarsi. Noi, fuori tempo massimo, rischiamo di entrarci. E ai restii diciamo solo che la paura energetica può essere superata con una seria politica basata sulle rinnovabili. Sicura, economica, senza scorie, e appunto, rinnovabile.

Erano in 300.000 ieri a Roma. Da oggi, moltiplichiamoli in tutte le città, comuni, piazze, strade, uffici, case, circoli, negozi, bar….

Redazione greenMe.it

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