Ecomondo 2016: viaggio nell’economia circolare (VIDEO)

Ecomondo 2016 si conferma una grande piazza, un luogo ideale in cui green economy ed economia circolare sono le assolute protagoniste. Vent’anni di fiera per mettere in vetrina le soluzioni tecnologiche più avanzate e sostenibili per il nostro Pianeta.

Ecomondo 2016 si conferma una grande piazza, un luogo ideale in cui green economy ed economia circolare sono le assolute protagoniste. Vent’anni di fiera per mettere in vetrina le soluzioni tecnologiche più avanzate e sostenibili per il nostro Pianeta.

Rimini si trasforma, dunque, nella capitale europea dell’economia verde, con oltre 1200 aziende distribuite in 16 padiglioni e oltre 100mila operatori provenienti da 90 Paesi.

Tante le novità di quest’anno portate dagli artigiani dell’economia circolare e della green economy. Tra le più curiose, una stazione di raccolta per i rifiuti tessili sanitari, ossia i pannolini, che altrimenti finirebbero nel rifiuto secco e un triciclo fotovoltaico a pedalata assistita con un baule che contiene tutte le attrezzature necessarie alla pulizia: una pressa, un aspiratore e un hub compattatore. E ancora lo scooter al quale è abbinato un aspiratore elettrico, per consentire all’operatore ecologico di raccogliere le deiezioni animali, tanto per citarne alcuni.

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Insieme ad Ecomondo hanno preso il via gli Stati Generali della Green Economy, ovvero due giorni strategici per mettere a fuoco le politiche e le misure per sostenere lo sviluppo delle imprese della green economy e per valutare le performance della green economy italiana in Europa e nel mondo.

Proprio perché la fiera non è solo tecnologia, ma anche e soprattutto diffusione di buone prassi e linee guida per le aziende confermate dal ministro dell’Ambiente Galletti:

“Sono tanti i passi storici che sono stati fatti in campo ambientale. L’accordo di Parigi è stato firmato da 193 paesi e già ratificato da 60, tra cui il nostro: ora siamo in grado di farlo entrare in funzione. Negli ultimi 20 anni Ecomondo è stato un precursore. La manifestazione ha contribuito a far sì che l’Italia sia oggi tra quei 60”.

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L’obiettivo è, dunque, quello di incoraggiare le aziende a rispettare il settimo programma generale dell’azione europea, tra cui portare entro il 2030 al 70% il riciclaggio carta, plastica, metalli e vetro presenti nei RSU e all’80%, tra il 2025 e il 2030, il riciclaggio complessivo degli imballaggi.

E a proposito di riciclaggio, abbiamo incontrato il presidente di Corepla, Antonello Ciotti, per fare il punto sui numeri, le eccellenze italiane e le prospettive future del riciclo della plastica. 900mila tonnellate di imballaggi in plastica raccolti nel 2015 (+8,4% rispetto al 2014) e 540.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica riciclati. Ma in futuro si punta a fare ancora di più: niente sarà più destinato allo scarto e ogni oggetto verrà progettato per essere riutilizzato e avviato al riciclo.

Con Ecopneus, poi, abbiamo scoperto che la gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso può diventare persino un oggetto di design, come ci ha spiegato Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus.

E per il futuro, cosa ci aspetta? Giovanni Corbetta ha le idee chiare: l’End of Waste – ovvero la cessazione della qualifica di rifiuto per i materiali riciclati che rispondono a determinate caratteristiche, sarà fondamentale per raggiungere, nel concreto, il modello dell’economia circolare, con risparmio di materie prime e riduzione del recupero energetico.

Dominella Trunfio

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