Addio al petrolio: un futuro 100% rinnovabile è possibile già dal 2050

Addio petrolio, carbone, gas e nucleare. Nel 2050 tutta l'energia di cui l'uomo ha bisogno potrebbe ssere soddisfatta solo dalle fonti rinnovabili. Sole, vento, maree e altre forme di energia pulita, non serve altro. Ad assicurarlo è il nuovo studio condotto da Greenpeace

Addio petrolio, carbone, gas e nucleare. Nel 2050 tutta l’energia di cui l’uomo ha bisogno potrebbe essere soddisfatta solo dalle fonti rinnovabili. Sole, vento, maree e altre forme di energia pulita, non serve altro. Ad assicurarlo è il nuovo studio condotto da Greenpeace.

Secondo il nuovo rapporto “Energy Revolution 2015 – 100% renewable energy”, tra 35 anni il Pianeta potrebbe soddisfare interamente il proprio fabbisogno energetico sfruttando le rinnovabili. Non si tratta di uno scenario poco probabile ma di fatto realizzabile oltre che conveniente anche in termini economici e ambientali.

Sappiamo già che i cambiamenti climatici hanno un costo elevato anche in termini di spese sanitarie e disastri. Passare dunque a un modello libero dalle fonti fossili per la produzione di energia permetterebbe anche di avere un risparmio economico.

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Secondo lo studio di Greenpeace, infatti, l’investimento necessario per raggiungere questo obiettivo entro il 2050 sarebbe più che ripagato dai risparmi legati all’abbandono dei combustibili fossili.

Le cifre parlano chiaro. Per raggiungere l’obiettivo 100% rinnovabili a livello mondiale entro il 2050, sarebbe necessario investire ancora nelle rinnovabili circa 1000 miliardi di dollari l’anno.

Numeri elevati? Vero, ma il risparmio medio legato al mancato uso di combustibili fossili rispetto allo stesso periodo sarebbe di 1070 miliardi di dollari l’anno, quindi più degli investimenti necessari per la completa transizione verso le rinnovabili.

“I settori del solare e dell’eolico sono ormai sufficientemente maturi per poter competere a livello di costi con l’industria del carbone. Ed è molto probabile che entro il prossimo decennio supereranno quest’ultima anche in termini di occupazione e di energia fornita”, spiega Sven Teske di Greenpeace, primo autore del rapporto.

Lo scenario Energy Revolution 2015 spiega inoltre che le rinnovabili creerebbero più posti di lavoro rispetto agli occupati nel settore dei combustibili fossili. Il solare occuperebbe 9,7 milioni di persone al 2030, superando i lavoratori del carbone.

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Non possiamo permettere che le lobby dei combustibili fossili ostacolino il passaggio verso le energie rinnovabili, ovvero la soluzione più efficace ed etica per un futuro energetico pulito e sicuro”, ha aggiunto Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo di Greenpeace International.

Per questo, l’associazione ha rivolto un appello ai leader mondiali che tra circa due mesi si incontreranno a Parigi per la conferenza sul clima (Cop21), chiedendo

“una visione a lungo termine che contempli la totale eliminazione di carbone, petrolio, gas e nucleare entro il 2050, assicurando così un futuro 100 per cento rinnovabile per tutti”.

Per leggere il report completo, clicca qui

Francesca Mancuso

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