Il rapporto Solar Generation 2010 pubblicato oggi da Greenpeace International e dall’European Photovoltaic Industry Association (EPIA) parla chiaro: il settore dell’energia fotovoltaica non solo sta andando bene, ma continuerà a farlo. Già entro il 2020 infatti, il sole potrebbe soddisfare il 5 % del fabbisogno energetico mondiale, cifra che – sempre secondo le previsioni del rapporto – potrebbe salire al 9% entro il 2030. Detto in altre parole, ci sono buone probabilità che tra circa vent’anni gli impianti fotovoltaici presenti sul pianeta forniscano quasi 1/10 dell’energia globale.
Gli investimenti mondiali sul solare fotovoltaico – ha commentato Domenico Belli, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – hanno raggiunto il record di 35 miliardi di euro nel 2009 e si prevede di arrivare a 70 miliardi nel 2015. L’Italia è tra i paesi più attivi, con quasi 1 miliardo di investimenti“.
Tutto merito dei progressi in campo tecnologico e della domanda di energia pulita da parte del mercato. Secondo il rapporto, il costo dei moduli fotovoltaici scenderà del 40% nei prossimi 5 anni, dopo essere già sceso della stessa percentuale dal 2007 a oggi. Inoltre, il solare garantirà nuovi posti di lavoro (1.5 milioni nel 2015) e sarà un importante fattore di stabilità per il mercato dell’energia primaria.
È molto importante, tuttavia, che le politiche di incentivazione non siano ridotte: solo così la potenza del solare fotovoltaico a livello globale potrà raggiungere, entro il 2015, i 180 GW – ad oggi siamo intorno ai 23 GW. Anche l’Italia, dopo aver inviato a Bruxelles il Piano d’Azione Nazionale (PAN) elaborato dal Dipartimento Energia del Ministero dello Sviluppo Economico, dovrà mantenere gli impegni presi. Impegni che, nella pratica, equivalgono al 17 % di consumi elettrici coperti da fonti rinnovabili entro il 2020. E se vi sembra già troppo sappiata che l’Austria, ad oggi, è intorno al 56,6 %.
Roberto Zambon
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