In Giordania 6000 moschee si “convertono” al fotovoltaico

Il fotovoltaico sbarca nelle moscheedella Giordania. Non uno ma ben 6.000 luoghi di culto quest'anno si doteranno di sistemi fotovoltaici per garantire il loro fabbisogno energetico

Il fotovoltaico sbarca nelle moschee della Giordania. Non uno ma ben 6.000 luoghi di culto quest’anno si doteranno di sistemi fotovoltaici per garantire il loro fabbisogno energetico.

Grazie alla sua posizione e alla grande quantità di luce solare che bacia queste terre per gran parte dell’anno, sarà possibile produrre energia non solo per alimentare le moschee. Quella in eccesso sarà immessa nelle rete elettrica.

A confermarlo è stato Ahmad Abu Saa un rappresentante del Ministero dell’energia nel corso di un’intervista rilasciata a The Jordan Times. Quest’ultimo ha rivelato che il Ministero ha già avviato l’installazione del fotovoltaico sulle 6.000 moschee del paese in collaborazione con il Ministry of Awqaf and Islamic Affairs. 7

Il progetto avrà inizio dapprima su 120 luoghi di culto islamici. Le offerte che arriveranno permetteranno di coprire di pannelli le moschee di tutto il paese.

Maggiore sarà il numero di finanziamento ottenuti, più veloce sarà il progetto” rivela.

Il Regno di Giordania rivolge dunque il suo sguardo alle rinnovabili. Già leader nel mondo arabo per la produzione di energia solare, il paese sta cercando di espandere ulteriormente il fotovoltaico al proprio interno.

“Le moschee utilizzano grandi quantità di energia elettrica e il progetto contribuirà a ridurre significativamente le bollette di energia con circa 300 giorni di sole all’anno” ha osservato Abu Saa.

Ancora oggi, la Giordania importa circa il 96 per cento della sua energia. In realtà alcune moschee del paese, grazie all’iniziativa dei fedeli, si sono già dotate di tetti fotovoltaici, come quella della zona del Tlaa Al Ali ad Amman. L’Imam Nidal Alayyan ha raccontato che un gruppo di giovani ingegneri che vive nel quartiere ha lanciato l’iniziativa dedicata alla moschea di Abu Ghaweileh. Sono serviti due anni per raccogliere i fondi necessari ma da aprile 2014 l’illuminazione e il riscaldamento/raffrescamento della moschea sono garantiti dall’energia pulita.

Quella della Giordiania è un’impresa pionieristica per il Medio Oriente anche se non è di certo l’unica. Nel 2010 è stata realizzata a Dubai la prima moschea ecosostenibile del mondo. Recentemente, anche il Jenin Charitable Hospital di Gaza è stato dotato di un tetto fotovoltaico, grazie all’intervento della ONG Sunshine4Palestine (S4P). Da circa tre mesi è l’energia pulita del sole a garantire la luce all’ospedale per ben 17 ore al giorno, superando il problema della carenza di energia elettrica che affligge la Striscia di Gaza.

Francesca Mancuso

Foto: Cleantechnica via JordanTiimes

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