Create le celle fotovoltaiche ondulate ispirate all’arte del kirigami (VIDEO)

Sfruttare l'arte giapponese del kirigami per produrre energia pulita. Il fotovoltaico prende in prestito le conoscenze tradizionale dell'oriente per incrementare la produzione di elettricità. Gli scienziati dell'Università del Michigan insieme a un gruppo di artisti hanno sviluppato delle speciali celle solari in grado di monitorare il sole e di allungarsi per “inseguirlo”

Sfruttare l’arte giapponese del kirigami per produrre energia pulita. Il fotovoltaico prende in prestito le conoscenze tradizionale dell’oriente per incrementare la produzione di elettricità. Gli scienziati dell’Università del Michigan insieme a un gruppo di artisti hanno sviluppato delle speciali celle solari in grado di monitorare il sole e di allungarsi per “inseguirlo”.

A differenza dei tradizionali sistemi tracker motorizzati – quelli che ruotano per inseguire il sole e sfruttare maggiori quantità di luce – le celle progettate dai ricercatori sono molto più leggere e aerodinamiche, adattandosi facilmente ai tetti delle abitazioni, che costituiscono l’85 per cento degli impianti fotovoltaici degli Stati Uniti.

Le strisce si possono allungare per seguire il sole per tutta la giornata. Il concept cerca di superare uno dei limiti dei pannelli fotovoltaici tradizionali. Il fatto di essere statici infatti non permette di catturare tutta l’energia che il sole mette a disposizione.

Il team di ingegneri e artisti ha creato così una matrice di piccole celle solari che si possono inclinare in un pannello più grande, mantenendo perpendicolare la loro superficie maggiore rispetto ai raggi.

pannelli ondulati2

La soluzione offerta dalle strisce kirigami è semplice: esse si allungano e si stirano seguendo il percorso del sole.

Secondo gli ideatori, il design si richiama esattamente a ciò che un grande pannello solare fa, diventando però essenzialmente piatto. Max Shtein professore associato di scienza dei materiali e ingegneria ha spiegato:

“Si farebbe qualcosa di straordinario su una piccola scala: la cella solare sarebbe divisa in piccoli segmenti che si indirizzerebbero all’unisono verso la posizione del sole”.

Secondo le simulazioni effettuate dal team durante il solstizio d’estate in Arizona (il giorno dell’anno in cui si ha il maggior numero di ore di luce), le celle così pensate offrono un miglioramento del 36 per cento rispetto a un pannello fisso. I trackers convenzionali producono circa il 40 per cento in più di energia rispetto ai pannelli fissi nelle stesse condizioni, ma sono ingombranti, sfidati dal vento e dieci volte più pesanti.

Una nuova soluzione per sfruttare al meglio l’elettricità solare, inquinando meno e riducendo i costi in bolletta.

Francesca Mancuso

Foto: Umich

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