Eolico offshore: (forse) non è così rischioso per gli uccelli marini, lo studio

L’eolico offshore non è così pericoloso per gli uccelli marini. Questa la conclusione di uno studio condotto dall’Offshore Renewables Joint Industry Programme (ORJIP), secondo il quale il rischio di collisione tra gli uccelli e le pale eoliche è stato ampiamente sovrastimato finora. Tuttavia, la Royal Society for the Protection of Birds (RSPB), che si batte per la salvaguardia delle specie volatili, ha preso distanza dallo studio, ritenendo le conclusioni piuttosto ottimistiche

L’eolico offshore non è così pericoloso per gli uccelli marini. Questa la conclusione di uno studio condotto dall’Offshore Renewables Joint Industry Programme (ORJIP), secondo il quale il rischio di collisione tra gli uccelli e le pale eoliche è stato ampiamente sovrastimato finora. Tuttavia, la Royal Society for the Protection of Birds (RSPB), che si batte per la salvaguardia delle specie volatili, ha preso distanza dallo studio, ritenendo le conclusioni piuttosto ottimistiche.

L’ORJIP è un programma inglese che ha come obbiettivo la ricerca e l’innovazione volta alla riduzione dei rischi per gli ecosistemi dovuti all’eolico offshore, spesso accusato di essere rischioso per gli uccelli marini, che potrebbero collidere con le pale eoliche, rischiando ferite o morte in volo. Ma il suo ultimo studio, pubblicato pochi giorni fa, ci tranquillizzerebbe.

I ricercatori hanno infatti registrato e rielaborato, tra luglio 2014 e aprile 2016, 12131 video diurni e 48000 notturni presso il Thanet Offshore Wind Farm, a circa 12 km da Margate, Kent (UK), considerato rappresentativo dei parchi offshore inglesi, con 100 turbine da 3 MW distribuite su un’area di 35 km quadrati e appropriato per lo studio del comportamento degli uccelli, vista la maggiore abbondanza di queste specie e l’idoneità logistica paragonata con altri possibili siti.

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Foto: peshkov / 123RF Archivio Fotografico

L’analisi dei video ha portato a selezionarne 299 nei quali gli uccelli si trovano nel raggio di azione delle turbine (circa 90 metri) o nei primi 10 metri al di fuori, evidenziando solo 6 collisioni. Il risultato ci potrebbe rasserenare sull’impatto che le turbine eoliche, fonte di energia rinnovabile, hanno sul resto degli ecosistemi.

Ma la Royal Society for the Protection of Birds, che è stata coinvolta con degli esperti nello studio, non concorda affatto, ritenendo le conclusioni eccessivamente ottimistiche. “Abbiamo partecipato al panel di esperti molto volentierispiega un portavoce dell’associazione – […] Lo studio ha raccolto una grande quantità di nuovi dati che saranno di grande valore […]. Tuttavia, è estremamente importante notare che RSPB non sottoscrive la conclusione dello studio secondo cui il rischio di collisione degli uccelli marini è inferiore alla metà di quanto ci si aspetterebbe”.

In effetti, gli stessi autori del lavoro, precisano, ad esempio, che sono stati osservati solo 15 casi di uccelli marini che volano perpendicolarmente al rotore della turbina. Considerate le 6 collisioni osservate, si deduce un alto rischio per gli uccelli marini che volano con queste traiettorie. D’altronde, per quanto il numero dei video sia molto alto, si riferisce ad un solo sito, con specie tipiche del luogo.

Concludere che l’offshore sia sicuro per gli uccelli marini potrebbe essere, forse, un po’ affrettato.

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Roberta De Carolis

Foto: WWT Consulting

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