Eolico marino: arrivano i piloni galleggianti

Piloni galleggianti ancorati con cavi di acciaio che fluttuano sull'acqua con la parte inferiore cava, da installare su fondali marini profondi fino a 700 metri. E' l'innovazione lanciata dal governo scozzese in collaborazione con la Statoil

Piloni galleggianti ancorati con cavi di acciaio che fluttuano sull’acqua con la parte inferiore cava, da installare su fondali marini profondi fino a 700 metri. È l’innovazione lanciata dal governo scozzese in collaborazione con la Statoil, che dopo l’installazione di un prototipo galleggiante lo scorso settembre posizionato 10 Km al largo delle coste della Norvegia, hanno annunciato la volontà di realizzare il primo parco eolico galleggiante.

Superato dunque uno dei grandi limiti dell’energia eolicain mare, ovvero l’appoggio degli alti piloni sul fondo marino per evitarne il capovolgimento, per cui i parchi eolici non potevano essere installati su fondali profondi più di 60-70 metri. Perciò piloni vicini alla costa, con la conseguenza di un elevato impatto ambientale, impedendo così l’installazione di parchi eolici dove le coste hanno un alto valore paesaggistico.

In particolare, il progetto di Statoil prevede “turbine della potenza unitaria di 2,3 MW, con piloni altri 165 metri, di cui 100 sotto la superficie dell’acqua, con pale di 82 metri di diametro”. Secondo gli esperti, inoltre, il prototipo avrebbe dato “risultati superiori alle migliori aspettative”.

Al momento, secondo quanto dichiarato dall’azienda petrolifera, sarebbero due i siti valutati idonei ad accogliere le turbine Hywind: al largo dell’isola di Lewis e lungo le coste della contea di Aberdeen.

Augusto Rubei

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