E-cat: anche la politica italiana si interroga sulla fusione fredda

Anche la politica italiana si interroga sulla fusione fredda. E intanto emergono nuovi dubbi sull'E-Cat

E-Cat. Dal mondo politico si levano voci contrastanti sulla fusione fredda di Andrea Rossi. Dopo l’approvazione del senatore del Massachusetts Bruce Tarr e quella meno convinta del candidato alle presidenziali degli Stati Uniti Mitt Romney, anche la politica italiana si interroga sul tentativo del concittadino Rossi. Elisabetta Zamparutti, insieme ad altri membri dei Radicali ha rivolto un’interrogazione scritta al Ministro dello Sviluppo Economico per approfondire la questione, già più volte sollecitata.

Ecco il testo dell’interrogazione:

Premesso che con l’interrogazione 4-06580 (risalente al 2010, ndR) si richiamava l’attenzione del Governo sullo stato della ricerca applicata alla fusione fredda

  • da allora, come segnala il sito sono avvenute alcune novità nell’ultimo scorcio del 2011 e nelle due settimane del 2012. In particolare l’ingegner Andrea Rossi e il fisico professor Sergio Focardi nel mese di ottobre hanno tenuto una pubblica dimostrazione di un dispositivo chiamato E-Cat basato sulla teoria della fusione fredda. Il sistema sarebbe in grado di erogare circa mezzo megawatt di potenza termica senza consumare che pochi grammi (1-2 g) di idrogeno e nichel che equivale alla potenza di un grosso motore diesel o della caldaia di un grosso condominio;
  • inoltre l’ingegner Rossi ha dichiarato di essere pronto a vendere 1 milione di questi reattori ad uso riscaldamento domestico della potenza di 10 kilowatt a partire dall’autunno del 2012. Il sistema di controllo fornito da National instruments (colosso americano della strumentazione scientifica), la distribuzione sarebbe affidata alla catena Home Depot (mancano conferme ufficiali), leader del bricolage americano, la produzione sarebbe verosimilmente localizzata in USA;
  • alcuni membri della Royal Swedish Academy of Sciences (l’istituzione più importante per la decisione dell’assegnazione del premio) erano presenti ai test di Rossi e hanno riportato commenti molto positivi;
  • l’ingegner Rossi è stato ricevuto dal governatore del Massachussets Bruce Tarr e al MIT (la più prestigiosa università tecnologica del mondo) con l’idea di avviare in quello stato la produzione del suo E-Cat;
  • anche il fisico italiano Francesco Celani è intervenuto sullo stato delle ricerche sulla fusione fredda alla conferenza dell’ISEO-WSEC (ONU) tenutasi il 10-12 gennaio a Ginevra, dove ha criticato la NASA per aver nascosto per oltre vent’anni i risultati ottenuti nel 1989; successivamente sul sito della NASA è comparso un video che conferma l’interesse dell’ente spaziale a questa tecnologia e prevede un applicazione a breve per il riscaldamento domestico con sistemi nichel idrogeno molto simili all’E-Cat di Rossi che peraltro non viene mai citato;
  • per spiegare i fenomeni stanno emergendo due teorie: la teoria della coerenza che si basa sulle ricerche di Giuliano Preparata e che riconosce questi fenomeni come fusione fredda (si è svolto un congresso a dicembre sull’argomento) e la teoria degli americani Widom & Larsen abbastanza complicata, ma che esclude esplicitamente che si tratti di processi di fusione nucleare. La Widom & Larsen è preferita dalla NASA, poiché, a detta dei più maliziosi, costituirebbe un ottimo alibi per giustificare ex post l’ostracismo verso la fusione fredda condotto da tutta la comunità scientifica negli ultimi 20 anni;
  • se il Ministro interrogato sia al corrente di quanto sopra esposto e quali iniziative intenda assumere in merito allo stato della ricerca sulla fusione fredda anche in vista della definizione di una strategia energetica nazionale.

Queste le somme tirate dalla parlamentare che invita il Ministero dello Sviluppo Economico ad andare a fondo per sapere davvero se è in atto una rivoluzone energetica. La Zamparutti sembra davvero convinta che l’invenzione di Rossi possa funzionare. Ce lo auguriamo anche noi, nonostante dall’intervista fatta all’ingegnere sia emersa più di una contraddizione. In ogni caso, anche il governo italiano probabilmente cercherà di capire cosa c’è sotto.

Intanto c’è chi un’idea ben precisa ce l’ha già. Ed è il ricercatore Brian Ahern, che all’indomani dei test effettuati da Rossi lo scorso 6 ottobre ha commentato che si è trattato di “un inganno intenzionale”. Rossi, secondo l’esperto, “montò la termocoppia in modo tale da rispondere direttamente al riscaldatore e non alla temperatura effettiva dell’acqua. Questa non era una svista. Ha usato questo trucco nel mese di febbraio 2011 con Levi. Questo è il motivo per cui la potenza sembra crescere quando si spegne l’alimentazione”.

Intanto, al New Energy Times lo studioso dell’Università di Uppsala, Roland Pettersson, ha rivelato di aver identificato una grave carenza nella dimostrazione dell’E-Cat. Secondo quanto si legge sul blog di NET, Pettersson però non avrebbe dato importanza a tale “errore” continuando a credere nell’operato di Rossi. E nel corso dell’ultima intervista, lo studioso avrebbe rivelato che la medesima procedura è stata replicata anche durante alcune prove lo scorso 20 febbraio 2012. “È stata solo una dimostrazione. Esattamente come nel mese di ottobre” ha aggiunto Pettersson.

Dal canto suo, Rossi è sicuro del proprio operato, e avrebbe detto che il problema termoelettrico segnalato è già stato risolto attraverso un brevetto: “Ho lavorato per anni, dal 1996 al 2000”, continua, “ho lavorato sui contratti per il Dipartimento dell’Energia e il Dipartimento della Difesa in questo campo, attraverso la Leonardo Technologies Inc”.

Il sito ha confermato che il 16 settembre 2003, a Rossi è stato rilasciato il brevetto USA US6620994 B2 per un generatore termoelettrico. Ma mentre il brevetto era ancora in fase di vaglio, Rossi e i suoi colleghi avrebbero ottenuto un contratto dal Dipartimento della Difesa con l’Esercito per fare ulteriori studi sugli sviluppi dei dispositivi termoelettrici. E stranamente, i risultati originali osservati da Rossi non furono mai replicati.

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