Bollette Energetiche: gli aumenti non sono connessi agli incentivi per le rinnovabili

Si continua ancora a parlare del decreto rinnovabili e di rincari in bolletta. Intanto ieri, i senatori del PD Ferrante e Della Seta hanno presentato un disegno di legge per riformare la struttura delle bollette

Bollette, sono già scattati gli aumenti di luce e gas, rispettivamente del 5,8% e del 1,8, secondo quanto riferisce l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Ogni famiglia spenderà in più 27 e 22 euro all’anno. Inoltre, stando a quanto riporta una nota dell’Aeeg, l’aumento del 5,8% dell’energia elettrica da aprile non comprende l’aggiornamento per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili e assimilate, che pesano per un ulteriore 4% circa sulla bolletta (componente A3).

In questo caso, l’Autorità ha stabilto di applicare alle bollette elettriche questo ulteriore aggiornamento solo a fine aprile. E mentre si parla dei costi aggiuntivi in bolletta connessi alle fonti rinnovabili, occorre tuttavia considerare che sborseremo una cifra maggiore per l’elettricità principalmente a causa dei rincari del prezzo del petrolio, all’andamento della Borsa elettrica e dei costi per il mantenimento in equilibrio del sistema.

Ma le associazioni difendono le fonti rinnovabili e auspicano a breve un decreto ad esse dedicato che possa regolarne gli incentivi. Una bozza redatta dal Ministero dello Sviluppo economico è già pubblica, e riguarderà come abbamo illustrato, gli incentivi per le rinnovabili elettriche escluso il fotovoltaico, che verrà disciplinato dal Quinto conto energia. Anche secondo Passera i rincari sulle bollette di luce e gas sarebbero in qualche modo connessi ai costi sostenuti per gli incentivi, e tali dichiarazioni lo hanno posto in contrasto col collega Clini.

Si lavora dunque sulla bozza del decreto che oggi mette al centro il termico. Secondo il Mse, la nuova strategia energetica cercherà di privilegiare le tecnologie che si riveleranno di fatto più vantaggiose sia in termini di costo unitario e riduzione di CO2 che in termini di ricaduta sulla filiera economica. L’obiettivo finale è il raggiungimento entro il 2020 del 17% di energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili. Inoltre, secondo quanto si evince dalla bozza, il tetto agli incentivi passerà dai 9 miliardi di oggi agli 11,5 miliardi di euro complessivi all’anno e, escluso il fotovoltaico, non potrà superare i 5,5 miliardi di euro all’anno. Infine, in merito ai certificati verdi, questi ultimi verranno tramutati in incentivi e saranno ritirati quelli rilasciati per la produzione di energia fino al 2015.

Ma secondo i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, i rincari in bolletta non sono connessi con i costi per le rinnovabili. Per questo hanno presentato ieri un disegno di legge per riformare la struttura delle bollette: “Via dalle bollette 4 miliardi di oneri impropri, dai contributi per l’incenerimento dei rifiuti alle spese per il vecchio nucleare, ai sussidi alle acciaierie. Un disegno di legge per mettere verità e trasparenza nel dibattito di questi giorni sui costi dell’energia, per dire con chiarezza che incentivare le rinnovabili è un investimento sul futuro che in pochi anni ha già prodotto enormi benefici ambientali e economici, e che invece 4 miliardi di costi nelle attuali bollette riguardano eredità del passato e vanno sostenuti con altri mezzi.”

La colpa dei rincari non è dunque in alcun modo imputabile agli investimenti sull’energia pulita che, al contrario, a lungo termine potrebbero avvantaggiare l’ambiente e le tasche dei consumatori.

Oggi (ieri, n.d.R)– continuano gli esponenti del Pd – le famiglie e le imprese pagano circa 4 miliardi per la messa in sicurezza dei siti nucleari, come sussidi alle acciaierie, per regimi tariffari speciali alle Ferrovie. Questi costi vanno tolti dalle bollette e sostenuti con la fiscalità generale perché non hanno nulla a che fare con il finanziamento di un sistema energetico moderno ed efficiente“.

E lanciano un messaggio ai due principali attori, i Ministri Clini e Passera: “Il governo agisca su questo tema con saggezza e lungimiranza, come raccomandato dallo stesso ministro dell’ambiente Clini. Ci auguriamo che anche il ministro Passera guardi con attenzione all’importanza dell’innovazione energetica, fronte decisivo perché l’Italia torni a conoscere uno sviluppo forte e duraturo“.

Francesca Mancuso

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