Una buona notizia per la nostra green economy e, in particolare, per il fotovoltaico. Anzi, possiamo dire che si tratta proprio di uno “Scoop”. “Scoop“, infatti, è l’acronimo di Italian Solar COncentration tecnhOlogies for Photovoltaic systems, un innovativo progetto per cui sono previsti investimenti per circa 17 milioni di euro, finanziati in parte dal Ministero per lo Sviluppo Economico nell’ambito di “Industria 2015” il disegno di legge, recepito dalla Finanziaria 2007, che intende tracciare le linee strategiche per la competitività e lo sviluppo dell’industria italiana del futuro.
Sette, infatti, sono i milioni di euro messi dal Ministero, mentre la restante parte è finanziata con il contributo di ben 16 partners, una “concentrazione” di industrie, enti ed università capeggiati da Enel Ricerche. Lo scopo del progetto “Scoop”, presentato per la prima volta presso il centro Enel Ricerche di Pisa, è quello di portare sempre più innovazione e svilupppo nel fotovoltaico, investendo sui miglioramenti tecnologici e creando una vera e propria filiera italiana del settore, in grado anche di garantire vantaggi economici e posti di lavoro “verdi” nel nostro Paese, i cosiddetti “green jobs”, anziché disperdere i benefici verso l’estero da cui provengono ancora, ad esempio, i maggiori produttori di moduli fotovoltaici installati in Italia.
Infatti, e così si spiega l’ingente compartecipazione finanziaria del Ministero per lo Sviluppo Economico , alla base del progetto “Scoop” , come riportato anche dall’importante quotidiano economico Il Sole 24 Ore“, non ci sono solo interessi scientifici, pur lodevoli di per sé, ma anche importanti considerazioni economiche. Il progetto “Scoop”, infatti, prevede lo sviluppo di innovaitve tecnologie per la produzione e la futura commercializzazione di pannelli fotovoltaici innovativi, a concentrazione, in grado di captare molta più luce solare rispetto ai pannelli tradizionali. Il che vuol dire produrre, a parità di pannelli installalti e di superficie ( terreno, tetti etc) utilizzata, molta più energia elettrica dei pannelli “normali”.