In Gran Bretagna le rinnovabili supereranno il nucleare nel 2018

In Gran Bretagna le rinnovabili supereranno il nucleare nel mix elettrico tra 6 anni. È questa la previsione di uno studio commissionato dall'associazione di settore Renewables UK e presentato dal The Guardian: se il trend attuale continuerà, entro il 2018 la transizione energetica avverrà anche oltremanica, dopo quella di Usa e Germania.

In Gran Bretagna le rinnovabili supereranno il nucleare nel mix elettrico tra 6 anni. È questa la previsione di uno studio commissionato dall’associazione di settore Renewables UK e presentato dal The Guardian: se il trend attuale continuerà, entro il 2018 la transizione energetica avverrà anche oltremanica, dopo quella di Usa e Germania.

Sarà l’energia del vento, seconda solo al gas naturale come più grande fonte di energia elettrica entro il 2020, a dare il più grande impulso al cambiamento. Già a partire dal 2015 consentirà alle rinnovabili di fornire energia a un’abitazione britannica ogni dieci, spiega una nota. Il vento ha contributo ad aumentare di un terzo l’apporto delle rinnovabili dal 2010 a oggi, mentre lo scorso anno i posti di lavoro legati a questo settore erano 137mila.

Per la prima volta in 5 anni, il Regno Unito ha visto un aumento della quantità di capacità eolica onshore, prosegue Renewables UK, con tempi decisionali più veloci del 10% rispetto allo scorso anno. Questo suggerisce che sviluppatori, comunità e amministrazioni locali stanno lavorando insieme e meglio di prima. “Abbiamo fatto passi significativi in avanti. Il 2011/2012 vede un investimento complessivo di capitale nel settore eolico off-shore in aumento del 60% a 1,5 miliardi di euro e una quantità record di progetti eolici onshore cresciuta del 50%“, spiega Maria McCaffery, direttore generale dell’associazione.

Si tratta di cifre importanti, che sottolineano il clima positivo che aleggia su un settore in grado attirare numerosi investimenti anche in un periodo di difficile crisi economica come quello attuale. “Ecco perché è così importante che il quadro fornito dall’Energy Bill (la cui discussione è stata rimandata a metà novembre, n.d.r) sia ben oculato. Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere – conclude McCaffery- per raggiungere i nostri obiettivi ambiziosi, ma siamo fermamente in pista“.

Roberta Ragni

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