Quinto Conto Energia: sempre più vicina l’ipotesi di taglio degli incentivi

L'elaborazione della bozza finale sul Quinto Conto Energia non dovrebbe essere lontana

Quinto conto energia. Se fino a ieri si parlava dell’ultimatum “concesso” dall’Autorità per l’energia al governo, un mese di tempo che “potrà servire ai decisori delle politiche energetiche per operare le migliori scelte“, oggi sembra che il nuovo sistema di incentivi per il fotovoltaico sia più vicino.

Quanto previsto dalla bozza è simile al documento finale che dovrebbe disciplinare gli investimenti da destinare al fotovoltaico. In sintesi, dovrebbero beneficiarne soprattutto gli impianti di piccola taglia, ma anche i nuovi impianti, quelli ibridi e gli impianti previsti dai progetti di riconversione del settore bieticolo-saccarifero. Inoltre, gli incentivi per il fotovoltaico potrebberoo essere allargati anche agli impianti che subiscono un potenziamento o una ristruttuazione. Sarà inoltre istituito dal Gestore dei servzizi energetici un registro degli impianti di potenza uguale o superiore ai 3 KW.

Notizie confermate anche dal Ministro Clini, che qualche giorno fa aveva annunciato che non vi sarebbe stata alcuna sorpresa per il settore del fotovoltaico e che la revisione al sistema degli incentivi avrebbe in primo luogo favorito gli impianti di piccole dimensioni per l’autoconsumo domestico e industriale, favorendo al tempo stesso “l’integrazione del solare con l’efficienza energetica e sostenendo l’innovazione tecnologica“.

Si attende adesso la conferma ufficiale da parte del Governo. Ma si teme la reazione delle associazioni di categoria che fin dall’inizio hanno malvisto i presunti tagli al fotovoltaico previsti dal Quinto conto energia e hanno già manifestato a Piazza Montecitorio il loro dissenso. Azione Energia Solare insieme ad Ecologisti, Civici e Verdi, hanno protestato contro “l’attacco alle rinnovabili“. Secondo le associazioni, “il Governo vorrebbe cambiare, con il V Conto Energia, di nuovo tutto il quadro legislativo legato alle nuovi fonti d’energia rinnovabili per l’ennesima volta di fatto azzerandolo, quando queste sono a un passo dalla maturità industriale e non a caso, mettendo a rischio le imprese, i lavoratori e gli investimenti”.

Ma Clini sembra già aver deciso, seguendo anche l’esempio di altre economie mondiali: “La revisione degli incentivi deve assicurare il futuro del fotovoltaico nel nostro paese e più in generale dell’energia solare, perché è uno dei settori di punta dell’innovazione tecnologica a livello globale e uno dei settori cui stanno puntano moltissimo paesi come la Cina, gli Stati Uniti, la Corea e alcuni paesi europei come la Germania, pechè si sta andando verso un’evoluzione tecnologica che dovrebbe poratre nell’arco di pochi anni ad un aumento dell’efficienza dei moduli fotovoltaici“.

Francesca Mancuso

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