Fusione fredda: quanto costerà l”E-cat di Rossi e Focardi?

E-Cat. Lo strumento protagonista, forse, del miracolo energetico pare funzionare. Ma quanto costerà produrre energia? Riuscirà presto ad essere a basso costo?

Energia pulita e a basso costo. Pura utopia? No, a quanto sembra. E la prospettiva di affrancarci dal petrolio risolvendo una volta per tutte il problema dell’approvvigionamento energetico, con i risvolti ambientali ad esso legati, ha già un nome: E-Cat.

Più volte ne abbiamo parlato. Fusione fredda ossia energia nucleare prodotta non attraverso la fissione ma mediante un processo in cui intervengono Nichel e Idrogeno. Se ne parla in termini di “miracolo energetico”. Ma al di là delle speculazioni, se davvero Andrea Rossi e Sergio Focardi avessero ragione, in un futuro non troppo lontano il loro E-Cat potrebbe anche arrivare a produrre energia low cost.

Rossi ha calcolato infatti che la versione per uso domestico del suo catalizzatore da 10 kw dovrebbe costare oggi circa 5.000€, circa 500 euro a kw dunque. Un po’ cara, pensiamo tutti, ma occorre tener presente che nel caso in cui ci fosse una produzione di massa i costi sarebbero destinati inesorabilmente a scendere, a tutto vantaggio dei consumatori.

Tre i punti chiave della futura trasformazione dell’attuale E-Cat, dai costi elevati, in un oggetto domestico in grado di produrre energia a basso costo. In primo luogo, gli sforzi per renderlo il più economico possibile, facendolo lavorare alla stregua di una comune caldaia domestica. In secondo luogo, oggi i vari elementi all’interno del processo vengono assemblati manualmente da Rossi in mancanza di un processo automatizzato, dunque più veloce e forse economico. Infine, le componenti, attualmente costose. Rossi utilizza una polvere di nichel molto fine. Per questa ragione al momento il processo di produzione è piuttosto limitato, non indicato per una produzione di massa.

Tuttavia, la speranza è che una volta che gli E-Cat siano prodotti in massa, anche le materie prime possano adeguarvisi. Il problema riguarda però solo il nichel visto che l’idrogeno è facilmente reperibile, a partire dall’acqua.

Intanto i test vanno avanti a gonfie vele, e Rossi e Focardi forse si stanno già sfregando le mani.

Francesca Mancuso

Leggi il nostro approfondimento sulla fusione fredda e sull’E-cat

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