Turchia: da GE Electric la prima centrale elettrica ibrida al mondo

Nascerà in Turchia entro il 2015 la prima centrale elettrica ibrida che combina gas naturale, sole e vento

Oltre alle auto, anche le centrali possono essere insignite del titolo di “ibrido“. E ciò avverrà entro il 2015 in Turchia dove sarà costruita la prima centrale elettrica ibrida, alumentata da gas, eolico e sole.

Ad annunciarlo è stata la GE, la General Electric, in occasione della conferenza PoweGen Europe che si è svolta nei giorni scorsi a Milano. Nelle intenzioni dell’azienda americana, dunque, c’è la realizzazione di una nuova centrale la cui produzione dipenderà dall’azione combinata di una turbina a gas naturale di nuova generazione, turbine eoliche oer una potenza di 22 Mw e impianti solari a concentrazione (50 Mw), in grado di generare complessivamente circa 530 Megawatt di energia.

Il progetto, presentato alla MetCap Energy Investments, sarà realizzato con la tecnologia “Flex Efficiency”. A pieno regime, la centrale dovrebbe alimentare almeno 600 mila abitazioni con uno scarico di liquidi pari a zero. Semplice anche l’entrata in funzione, avviata da un semplice pulsante, e un attesa di 30 minuti al massimo.

turchia_centrale_ibrida

Grazie alla una nuova tecnologia, si tenderà al raggungimento dell’obiettivo 20-20-20 dell’Ue, che prevede la riduzione delle emissioni, il risparmio energetico e il consumo di fonti rinnovabili col pacchetto clima-energia.

La centrale Ircc FlexEfficiency 50, che mette a frutto le competenze maturate da GE nel settore dei motori aeronautici, è basata sull’integrazione tra energia eolica, gas naturale e solare termico“, ha spiegato Paul Browning, presidente e ceo Thermal products di Ge Energy, “e si pone l’obiettivo di fornire una soluzione energetica più pulita, affrontabile in termini di costi e affidabile“.

L’ impianto sorgerà a Karaman, in Turchia. “Nell’impianto turco – continua Browning raggiungeremo un’efficienza del 69%, ma questa tecnologia offre la possibilità di superare anche la soglia del 70%“.

Francesca Mancuso

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