Incentivi rinnovabili: sono queste le voci che rincarano le bollette?

Negli ultimi giorni si parla sempre di più di una possibile e imminente stangata sulle bollette dovuta agli incentivi per le rinnovabili. Almeno questo è quanto riferito dall’Autorità per l'energia, che - nella Relazione sullo stato del mercato nazionale dell'elettricità e del gas inviata al Parlamento - ha parlato di “un sistema di incentivi, fra i più profittevoli al mondo, con un impatto crescente in bolletta: dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati ai 3,4 del 2010 e nel 2011 potrebbe arrivare, in assenza di interventi, fino a 5,7 miliardi di euro”.

Negli ultimi giorni si parla sempre di più di una possibile e imminente stangata sulle bollette dovuta agli incentivi per le rinnovabili. Almeno questo è quanto riferito dall’Autorità per l’energia, che – nella Relazione sullo stato del mercato nazionale dell’elettricità e del gas inviata al Parlamento – ha parlato di “un sistema di incentivi, fra i più profittevoli al mondo, con un impatto crescente in bolletta: dai 2,5 miliardi di euro del 2009 si è passati ai 3,4 del 2010 e nel 2011 potrebbe arrivare, in assenza di interventi, fino a 5,7 miliardi di euro”.

Secondo la relazione fatta dall’autorità, gli italiani hanno già speso complessivamente 23 miliardi di euro in bolletta per sostenere le fonti rinnovabili e assimilate, e – a quanto pare – i costi potrebbero aumentare ulteriormente nelle prossime settimane.
A questo – fa presente l’Autorità – si aggiungono i costi legati ai certificati verdi e alla crescita degli incentivi al fotovoltaico, che sono passati dai 300 milioni di euro del 2009 ai 826 milioni dello scorso anno; senza considerare poi le spese da sostenere da qui al 2020, destinate a raggiungere gli obiettivi europei nel settore del fotovoltaico.

Per questo secondo l’autorità “i sistemi di incentivazione e i relativi oneri di sistema in bolletta dovrebbero essere definiti e dimensionati con criteri di massima efficienza, e secondo livelli di sicura sostenibilità”.

Peccato però che l’autorità per l’energia che ha esaminato attentamente le spese sostenute per le rinnovabili abbia dimenticato di evidenziare i costi sostenuti (e quelli che gli italiani dovranno sostenere) per la costruzione di nuove centrali nucleari.

Si attaccano gli incentivi alle rinnovabili per favorire il nucleare – fanno sapere Greenpeace, il WWF e Legambiente in un comunicato congiuntoquando per anni i soldi sono andati per la maggior parte alle cosiddette “assimilate”, cioè ai combustibili fossili e inceneritori. Greenpeace, Legambiente e WWF esprimono grave preoccupazione per le prese di posizione e strumentalizzazioni di questi giorni promossi dall’Autorità per l’Energia: si tratta di un attacco che mette in discussione il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020, che sono vincolanti”.

Secondo le tre associazioni ambientaliste, la campagna che il governo e l’autorità per l’energia stanno portando avanti è “miope e strumentale”, sostanzialmente per due ragioni. La prima è che gli incentivi al fotovoltaico generano posti di lavoro e hanno quindi un risvolto positivo non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia; la seconda è che – in questo momento storico – tutti i Paesi del mondo evoluti stanno investendo nelle rinnovabili, abbandonando progressivamente la complessa, pericolosa e costosa macchina del nucleare.

Insomma, tanto rumore per le energie rinnovabili, ma per gli enormi costi (e gli enormi rischi) che gli italiani dovranno sopportare per il nucleare, nessuno solleva polemiche?

Verdiana Amorosi

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