WWF: 100% di energia pulita e rinnovabile entro il 2050. Si può e si deve fare

Ci sono voluti ben due anni di studi e ricerche, ma alla fine la conferma è arrivata: se entro il 2050 riusciremo a soddisfare il fabbisogno energetico globale utilizzando le sole fonti rinnovabili, l'economia ne trarrà benefici enormi, ci sarà elettricità per tutti e all'ambiente non toccherà la pessima sorte di un futuro basato sulle energie fossili. A dirlo è l'Energy Report del WWF, un documento di 256 pagine redatto in collaborazione con Ecofys (società di consulenza sulle energie rinnovabili) e con l'OMA (Office for Metropolitan Architecture).

Ci sono voluti ben due anni di studi e ricerche, ma alla fine la conferma è arrivata: se entro il 2050 riusciremo a soddisfare il fabbisogno energetico globale utilizzando le sole fonti rinnovabili, l’economia ne trarrà benefici enormi, ci sarà elettricità per tutti e all’ambiente non toccherà la pessima sorte di un futuro basato sulle energie fossili. A dirlo è l’Energy Report del WWF, un documento di 256 pagine redatto in collaborazione con Ecofys (società di consulenza sulle energie rinnovabili) e con l’OMA (Office for Metropolitan Architecture).

Nella prima parte del rapporto si cerca di stimolare un dibattito basandosi sui mutamenti in corso e su quello che potrebbe essere lo scenario del futuro, uno scenario che viene analizzato in tutte le sue articolazioni nella seconda parte. L’Energy Report dimostra che in quattro decenni potremmo avere delle economie floride e una società interamente alimentata da energia pulita, a basso costo e rinnovabile, nonché una qualità della vita decisamente miglioreha detto in proposito Stefano Leoni, presidente WWF Italia. E ha aggiunto: il rapporto, più che uno scenario, è un richiamo all’azione.

In effetti i mutamenti auspicati dipenderanno prima di tutto dalla volontà di governi e cittadini. A fronte di una calo naturale delconsumo di energia elettrica valutato intorno al 15% (rispetto al 2015) e dovuto ai progressi della tecnologia, infatti, il rapporto mette in evidenza come i paesi di tutto il mondo dovranno perseguire obiettivi comuni, con l’unica finalità di riformare poco alla volta un sistema – il nostro – ormai obsoleto. Obiettivi quali, ad esempio: una corretta gestione del patrimonio forestalemondiale, la creazione delle cosiddette “smart grid” (griglie elettriche intelligenti), lo sviluppo di un mix di fonti rinnovabili in grado di soddisfare l’intera domanda globale (le fonti fossili continueranno a contribuire in minima parte), e via dicendo.

I punti più delicati sono due: il consumo del territorio e le biomasse. Si tratta di temi solo all’apparenza distanti, ma che si dimostrano invece strettamente connessi tra loro. Poiché entro il 2050 è previsto un aumento della popolazione di circa 2 miliardi di persone, i terreni agricoli dovranno essere utilizzati con la massima attenzione, affinché si possa ricavare sia il cibo per sfamare il pianeta sia la quantità di biomasse necessaria secondo le previsioni. Secondo il rapporto, la soluzione migliore sarebbero le alghe, il cui utilizzo come biomassa è ancora agli albori. Verso il 2030 però, il progresso scientifico dovrebbe rendere il loro impiego sostenibile e conveniente.

E a proposito di convenienza va sottolineato l’enorme beneficio economico di questa tanto attesa Green Revolution. L’Ecofys calcola infatti in 4 trilioni di euro l’anno il risparmio dovuto a maggior efficienza energetica (e quindi calo della domanda), scomparsa delle spese di bonifica (dovuti a disastri ambientali come quello della BP), impulso sociale grazie a milioni di posti di lavoro (i famosi green jobs) e, soprattutto, minor rapporto costo/KW rispetto a petrolio, carbone, gas e nucleare. Quest’ultima fonte fossile, in particolare, è considerata dal rapporto tutto tranne che sostenibile.

Chi ha orecchie per intendere…

Roberto Zambon

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook