Fotovoltaico: ecco Fusion, l’adesivo per aumentare l’efficienza dei pannelli solari

La divisione solaoptic di Genie Lens, una piccola azienda statunitense, ha comunicato il mese scorso lo sviluppo di FUSION, un “film” trasparente, di struttura polimerica in rilievo, che presenta delle microstrutture il cui compito è un maggiore assorbimento di luce e una maggiore efficienza. Per dirla in termini automobilistici: un “tuning” alle prestazioni dei pannelli solari.

Nei giorni scorsi ci siamo occupati delle cellule solari organiche low cost sviluppate dall’Università di Cambridge che si srotolano come un rotolo di scotch e si appiccicano alle finestre. Adesso, è il momento di rendere più efficienti le prestazioni dei pannelli solari “tradizionali”, ma sempre con l’utilizzo di una pellicola trasparente da appiccicarci sopra.

La divisione solaoptic di Genie Lens, una piccola azienda statunitense, ha comunicato il mese scorso lo sviluppo di FUSION, un “film” trasparente, di struttura polimerica in rilievo, che presenta delle microstrutture il cui compito è un maggiore assorbimento di luce e una maggiore efficienza. Per dirla in termini automobilistici: un “tuning” alle prestazioni dei pannelli solari.

La finalità del progetto deriva dalla necessità di raccogliere la luce solare in quantità ottimali. Le funzioni della pellicola adesiva consistono, principalmente, nell’impedire il riflesso della luce sui pannelli solari, nel catturarla all’interno dei materiali semiconduttori per produrre energia elettrica, e nel filtraggio di limitate quantità di luce, facendola scivolare sulla superficie del pannello, per aumentarne le possibilità di assorbimento.

Alcune prove di laboratorio hanno evidenziato un aumento della potenza fra il 10 e il 12,5% in condizioni di tempo nuvoloso, ovvero quando la luce è più diffusa, a causa dell’effetto delle nubi. Quanto ai costi, è stato stimato un aumento fra l’1 e il 10% se la pellicola adesiva della Genie Lens venisse installata in fabbrica o su pannelli già in uso. Tuttavia, la maggiore spesa verrebbe ripagata da una maggiore produzione di energia.

Path-Length

Rispetto alla durata della pellicola polimerica, la stessa ditta produttrice ne ipotizza (senza averne la certezza assoluta, però!) un periodo di circa 20 anni, durante i quali, in realtà, potrebbe affacciarsi un’altra questione: quella della resistenza del materiale ai raggi del sole e alle intemperie. È facile ipotizzare, infatti, che dopo un lungo periodo di esposizione e di relativo scolorimento, e in caso di graffi, la pellicola potrebbe diminuire di efficacia. Ma questo, d’altro canto, è un problema che si potrebbe verificare dopo diversi decenni.

Piergiorgio Pescarolo

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