Energy Google: il motore di ricerca di Mountain View sempre più col “vento in poppa” sigla accordo con NextEra

Google ha stipulato un accordo con la nextera per l'acquisto di uno stock di 114 megawatt di energia eolica ad un prezzo concordato, che non subirà variazioni per i prossimi venti anni; e questa stessa energia potrà essere rivenduta ad altri, proprio come fanno i fornitori tradizionali.

Google è sempre al passo con i tempi. Non solo nel mondo internet, ma anche nel settore delle energie rinnovabili.

Il più il potente motore di ricerca americano oltre ad alimentare da qualche anno i suoi potenti data center con numerosi pannelli solari, che riescono a raggiungere il pareggio tra consumi e produzione di energia, a fondare la Google Energy, un’apposita branca della società dedicata alle energie alternative che ha ottenuto nello scorso mese di febbraio l’autorizzazione dal governo federale a vendere e acquistare energia elettrica, ad investire nella ricerca sul fotovoltaico a concentrazione (attualmente solo nelle zone desertiche) che taglierebbero del 25% i costi di produzione, si spinge oltre e “vola col vento”, impegnandosi anche ad acquistare energia pulita prodotta da impianti eolici.

Google ha deciso infatti di comprare uno stock di 114 megawatt di energia eolica ad un prezzo concordato, che non subirà variazioni per i prossimi venti anni; e questa stessa energia potrà essere rivenduta ad altri, proprio come fanno i fornitori tradizionali. In questo modo Google si garantisce un risparmio economico, con la consapevolezza di ridurre l’impatto ambientale delle sue attività.

Questo è il risultato ottenuto grazie ad un accordo tra la società green del motore di ricerca e la NextEra, società che si occupa di impianti eolici, che oggi permette a Google di fornire non solo servizi internet, ma anche energia pulita ad un costo inferiore.

Grazie all’acquisto a lungo termine di energia rinnovabile a un prezzo predeterminato hanno fatto sapere i portavoce di Google stiamo parzialmente proteggendo noi stessi contro i futuri rincari nei prezzi dell’energia. È uno di quei casi in cui comprare verde ha un senso per il business. 

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