Tokyo installa le strade solari che producono energia per le Olimpiadi 2020

In vista delle Olimpiadi del 2020, Tokyo si prepara a costruire strade solari, in grado di produrre energia pulita

In vista delle Olimpiadi del 2020, Tokyo si prepara a costruire strade solari, in grado di produrre energia pulita. Il governo metropolitano di Tokyo prevede di introdurre queste “solar roads” che catturano l’energia dal sole attraverso i pannelli fotovoltaici installati sotto la superficie.

Le strade saranno costituite da un sistema di pannelli verniciati con una resina speciale per migliorarne la durata.

A maggio ne è già stata installata una nel parcheggio di un negozio Seven-Eleven a Sagamihara, nella prefettura di Kanagawa, ma le nuove strade dovrebbero essere introdotte a titolo sperimentale presso strutture di proprietà del governo di Tokyo già dal prossimo anno. Probabilmente si comincerà dai parcheggi, dove la quantità di elettricità generata giustificherebbe il costo per l’installazione.

Lo sforzo è volto a far sì che Tokyo possa essere sempre più eco-compatibile, sia a livello nazionale che anche in ottica internazionale, in vista delle Olimpiadi e delle Paraolimpiadi che avranno luogo nel 2020.

Le strade solari sono già state introdotte sulle autostrade in Francia e sulle piste ciclabili nei Paesi Bassi ma in Giappone sono quasi una novità. Un manager del negozio Seven-Eleven che sta testando le prime solar roads giapponesi, a conferma dell’utilità di questa soluzione, ha detto:

“Il sistema stradale solare può generare 16.145 kilowattora di elettricità all’anno, coprendo circa il 9% dell’intera elettricità consumata dal negozio”.

Il governo di Tokyo si è concentrato sulle nuove tecnologie come potenziali fonti di energia rinnovabile e ha fissato un obiettivo ben preciso: le energie rinnovabili dovranno soddisfare circa il 30% del consumo energetico di Tokyo entro il 2030, rispetto al 12% del 2016.

Secondo le autorità, non ci saranno restrizioni relative ai luoghi in cui potranno essere installate. L’unico limite potrebbe essere legato al costo elevato. Poiché la tecnologia non è ampiamente utilizzata, i suoi componenti non sono prodotti in serie. In Francia, ad esempio, il costo per ogni chilometro installato è stato di circa 5 milioni di euro.

La speranza è che seguendo l’esempio della città giapponese, anche altri paesi del mondo possano farlo aiutando così a ridurre i costi di produzione e favorendo la generazione di energia pulita.

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Francesca Mancuso

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