Comuni Rinnovabili 2010: tutti i premiati da Legambiente per le fonti pulite

E' incoraggiante la fotografia dell'Italia sostenibile scattata da Legambiente nel suo rapporto Comuni Rinnovabili 2010, realizzato in collaborazione con Sorgenia e presentato oggi a Roma nella sede del GSE, dove sono stati premiati anche i 15 comuni italiani che si sono particolarmente distinti nel settore delle energie rinnovabili e che, proprio con le rinnovabili, non solo sono riusciti a soddisfare per intero il fabbisogno energetico delle famiglie residenti, ma sono riusciti a trarne anche profitto.

È incoraggiante la fotografia dell'”Italia sostenibile” scattata da Legambiente nel suo rapporto, realizzato in collaborazione con Sorgenia e presentato oggi a Roma nella sede del GSE, dove sono stati premiati anche i 15 comuni italiani che si sono particolarmente distinti nel settore delle energie rinnovabili e che, proprio con le rinnovabili, non solo sono riusciti a soddisfare per intero il fabbisogno energetico delle famiglie residenti, ma sono riusciti a trarne anche profitto.

Ottantanove pagine di numeri, tabelle e cartine per tracciare il quadro delle fonti pulite installate per tutta la penisola: il dossier di Legambiente, giunto alla sua quinta edizione, proprio durante la Settimana Europea delle Energie Sostenibili, stila la mappa e registra “il salto impressionante che si verificato in Italia” nel numero di impianti installati.

Ad oggi sono, infatti ben 6.993 i Comuni dove è stato installato almeno un impianto di produzione di energia da fotovoltaico, eolico, geotermia, biomasse o idroelettrico, a fronte dei 5.580 registrati lo scorso anno e 3.190 nel 2008. Un dato e un incremento impensabile appena 10 anni fa quando le fonti pulite interessavano appena una porzione limitata del territorio italiano a fronte dell’attuale 86% dei Comuni “convertiti”. In particolare sono 6.801 i Comuni che hanno investito nell’energia solare, 799 quelli del mini idroelettrico, 788 che utilizzano biomasse (di cui 286 di origine organica), 297 i municipi che hanno puntato sul vento e 191 quelli dell’energia geotermica.

Il rapporto dimostra anche come questi impianti, non solo abbiano permesso di creare nuovi posti di lavoro e nuovi servizi, ma abbiano permesso di aprire la strada a nuove prospettive di ricerca applicata e migliorato sensibilmente la qualità della vita dei cittadini.

Nel 2009 la crescita delle fonti rinnovabili è stata fortissima (+13% di produzione), e dimostra quanto oggi queste tecnologie siano affidabili e competitive – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente -. Ora occorre puntare con forza in questa direzione, capire quanto sia nell’interesse del Paese raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2020 per la 2″>riduzione delle emissioni di CO2 e la crescita delle rinnovabili. Per questo siamo preoccupati di fronte all’assordante silenzio che ci sta accompagnando alla scadenza del prossimo giugno, quando l’Italia dovrà comunicare all’UE il piano nazionale per rientrare nell’obiettivo al 2020 del 17% di rinnovabili. I numeri, le storie raccontate da questo rapporto dimostrano che questi target sono a portata di mano, e che la soluzione più intelligente è quella di guardare ai territori: alla domanda di energia da parte di case, uffici, aziende e attività agricole per capire come soddisfarla con le risorse rinnovabili più adatte ed efficienti. Ma soprattutto, le esperienze raccolte dimostrano quanto questa prospettiva risulti già oggi vantaggiosa: coloro che hanno installato impianti solari termici e  fotovoltaici o che sono collegati  a reti di teleriscaldamento, pagano bollette meno salate in località dove l’aria è più  pulita.”.

Le azioni intraprese di recente da molti Comuni italiani stanno dando un contributo importante alla corsa nazionale per il raggiungimento degli obiettivi posti dall’Unione Europea in tema di energia rinnovabile – dichiara Gerardo Montanino, direttore operativo del Gestore dei Servizi energeticiQuesto grazie anche a una solida politica nazionale di incentivazione che, attraverso varie forme di sostegno, si estende a tutte le fonti rinnovabili. L’eccezionalità del nostro territorio, infine, sta proprio nell’avere potenzialità di sviluppo per tutte le nuove energie rinnovabili“.

I numeri contenuti nel rapporto 2010 – ha dichiarato Massimo Orlandi, amministratore delegato di Sorgenia testimoniano la progressiva crescita della sensibilità e dell’impegno per lo sviluppo delle fonti rinnovabili da parte di istituzioni nazionali e locali, imprese e cittadini del nostro Paese. È ormai opinione comune che la produzione di energia attraverso fonti alternative rappresenti un’opportunità, sia per contrastare i cambiamenti climatici sia per creare sviluppo economico e occupazione. Tuttavia, per colmare il divario che ancora ci separa dai leader europei Germania e Spagna, occorre proseguire e rafforzare questo impegno anche in futuro, ad esempio uniformando e velocizzando gli iter autorizzativi per i nuovi impianti. (…) La produzione di energia pulita, in particolare attraverso il sole e il vento, resterà uno dei capisaldi della strategia di sviluppo di Sorgenia anche nei prossimi anni“.

TUTTI I COMUNI “al 100%” rinnovabili PREMIATI

Tra tutti i Comuni italiani presi in considerazione nel rapporto è stato calcolato che ben 825 sono riusciti attraverso una sola “nuova” fonte rinnovabile a produrre più energia di quanta ne consumino le famiglie residenti. Tra questi si sommano i 24 Comuni che sono riusciti a superare il proprio fabbisogno geotermico attraverso impianti di teleriscaldamento collegati a impianti da biomasse o da geotermia.

Ma sono 15 i Comuni che tra tutti si sono distinti per i risultati raggiunti diventando al “100% rinnovabili” per i fabbisogni sia elettrici che termici delle famiglie, rappresentando così, anche a livello internazionale “il miglior esempio di innovazione energetica e ambientale” avendo messo in campo un mix di impianti sostenibili in grado di coprire e superare il proprio fabbisogno energetico.

Va a un piccolo comune della provincia di Bolzano, Sluderno che conta poco più di 1.800 abitanti il premio Comuni Rinnovabili 2010 che è riuscito con 960 mq di pannelli solari termici e 512 kw di pannelli fotovoltaici installati sui tetti di case e aziende, 4 micro-impianti idroelettrici, un impianto eolico da 1,2 Mw e diversi impianti da biomasse locali e da biogas, a dire addio completamente alle fonti fossili e a soddisfare il fabbisogno energetico anche di due comuni limitrofi. A far compagnia a Sluderno rispettivamente Dobbiaco e Prato allo Stelvio entrambi sempre della provincia di Bolzano di cui fanno parte ben 10 dei Comuni premiati:

Comuni_rinnovabili_100

A questa classifica si aggiungono poi i primati raggiunti nelle singole “fonti” per il cui calcolo si è tenuto conto del rapporto tra la diffusione e il numero di residenti proprio per evidenziare le potenzialità delle rinnovabili nel soddisfare i fabbisogni delle famiglie. In particolare tra i 6.801 Comuni solari si sono distinti per il fotovoltaico il Comune di Craco (Mt) con una diffusione di oltre 542 kW ogni mille abitanti, mentre per il solare termico il Comune di Fiè allo Sciliar (Bz), con una media di 1.152 mq/1.000 abitanti.

Quest’anno poi l’indagine si è anche estesa alle province e, tra queste, il premio è stato assegnato a Grosseto che, nonostante fosse già 100% rinnovabile per la parte elettrica, ha continuato ad investire nelle nuove tecnologie puntando, oltre che sul geotermico anche sull’eolico, il mini-eolico e su nuovi impianti a biomassa.

I Comuni rinnovabili sono un perfetto esempio della direzione verso cui si deve guardare per ragionare di energia in Italia. Ovvero, bisogna partire dal territorio per comprendere la domanda di energia e fornire la risposta più adatta, pulita e efficiente – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente -. Ma per dare forza a questa prospettiva occorre dare finalmente certezze al settore, assumendo gli obiettivi UE al 2020 come scenario di riferimento delle politiche, in modo da stabilire regole e condizioni utili a innescare un ciclo virtuoso“.

E sul dossier sono a tal fine indicati anche gli interventi indispensabili e più urgenti per non mancare all’appuntamento con Bruxelles a cui va presentato entro Giugno 2010 il Piano di azione nazionale. A partire dalla semplificazione delle procedure per i progetti e la definizione di uno scenario certo anche sul fronte degli incentivi al fotovoltaico e al solare termico che termineranno nel 2010. Ma senza dimenticare di investire sulla rete elettrica “per adeguarla ad una generazione sempre più efficiente e distribuita“.

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