Berlusconi si comincia a sciogliere: attivisti Greenpeace lo vegliano nella notte

Si sta sciogliendo sotto il tiepido sole romano di dicembre la statua di ghiaccio raffigurante Silvio Berlusconi che stamattina alcuni attivisti di Greenpeace hanno posizionato al fianco di quelle dei grandi imperatori del passato ai Fori Imperiali.

Si sta sciogliendo sotto il tiepido sole romano di dicembre la statua di ghiaccio raffigurante Silvio Berlusconi che stamattina alcuni attivisti di Greenpeace hanno posizionato al fianco di quelle dei grandi imperatori del passato ai Fori Imperiali.

Un omaggio alla decisione del Presidente del Consiglio di prendere parte alla Conferenza sul Clima di Copenaghen valutata positivamente dall’associazione ambientalista, anche se al premier viene recriminata la non coerenza delle sue politiche interne sul fronte delle emissioni e da qui la scelta dell’effimero ghiaccio: “oltre a partecipare alle ‘vetrine’ internazionali, occorrerebbe perseguire politiche coerenti qui in Italia, politiche che al momento non vediamo. Sul clima, Berlusconi rischia di essere dunque un leader che si scioglie“, commenta Francesco Tedesco, responsabile Campagna Energia e Clima di Greenpeace.
Ed effettivamente la statua di ghiaccio secondo quanto stimato da Greenpeace, dovrebbe liquefarsi in quattro giorni, proprio in coincidenza con il summit di Copenhagen del prossimo 7 dicembre.

Una bella trovata, per attirare l’attenzione dei media sul rapporto “Energy [R]evolution – Uno scenario energetico sostenibile per l’Italia“, il primo dossier, realizzato in collaborazione con European Renewable Energy Council (EREC) e con il supporto tecnico del Centro Aerospaziale Tedesco (DLR), che mostra i potenziali di crescita delle fonti rinnovabili in Italia per i settori della generazione elettrica, produzione di calore, e trasporti.

Secondo il rapporto, investendo sulle energie rinnovabili e trasformando la situazione attuale italiana in un sistema energetico sostenibile, sarebbe possibile coprire oltre il 60% del fabbisogno primario di energia del Paese e ridurre le emissioni di gas del 71% al 2050, rispetto ai livelli del 1990 (il parametro adottato dalla UE).
Da qui la critica pesante alla scelta dell’Italia di tornare al nucleare e al carbone che impedirà di centrare gli obiettivi internazionali ed europei: “Occorre al più presto un’inversione di 180 gradi per far decollare una ‘rivoluzione energetica’ pulita fondata su fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica – spiega Tedesco – il potenziale è enorme: al 2050 le fonti rinnovabili potranno fornire oltre il 75% dell’energia elettrica necessaria al Paese creando migliaia di nuovi posti di lavoro ‘verdi’, cosa stiamo aspettando?”

Sicuramente non la polizia che stamattina ha sequestrato gli striscioni e ha portato via uno degli attivisti impegnato nella protesta poi rilasciato nel pomeriggio.
Negli striscioni non c’era nulla di offensivo: averli sequestrati è un atteggiamento autoritario che ricorda altre epoche. In democrazia manifestare è un diritto! – commenta Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – Siamo pronti a passare la notte sul posto se il Presidente del Consiglio non risponde positivamente alle richieste contenute nella lettera che gli abbiamo inviato qualche giorno fa. Chiediamo all’Italia di abbandonare le posizioni di retroguardia sia in sede europea che a Copenhagen dove deve essere raggiunto un accordo legalmente vincolante e non un banale accordo politico.” conclude Onufrio.

E in effetti gli attivisti di Greenpeace passeranno davvero la notte accanto alla statua di ghiaccio di Berlusconi che si sta sciogliendo (alcune parti si sono già staccate) preparandosi alla veglia con tende e sacchi a pelo in attesa di poter consegnare a Silvio Berlusconi il rapporto “Energy [R]evolution Italia”.

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