Quando l’aria è pulita la mongolfiera (alta ben 32 metri, con un diametro di 22) si tinge di verde, quando è terribilmente inquinata diventa rossa, mentre quando lo smog raggiunge livelli medi diventa arancione.
Inizialmente la mongolfiera, era destinata a diventare un’attrazione turistica, per coloro che volevano ammirare la Capitale francese dall’alto, ma nel 2008 la società che la gestisce, Aerophile, ebbe l’idea di trasformarla tecnicamente e renderla utile anche per indicare la qualità dell’aria in città, sensibilizzando i turisti sui temi ambientali.
“La stessa mongolfiera è un segnale di rispetto per l’aria. Non c’è rumore, non c’è motore e non consumiamo carburante” – ha fatto sapere Matthieu Gobbi, direttore generale di Aerophile in un’intervista alla CNN – Voliamo naturalmente e il pallone aerostatico è un ottimo mezzo per parlare di preoccupazioni ambientali”.
“Ogni mattina tre classi di studenti provenienti dalle scuole di Parigi vengono qui per visitare il nostro pallone aerostatico – ha commentato Jerome Giacomoni, presidente di Aerophile – fanno un giro in mongolfiera, si divertono e allo stesso tempo imparano l’importanza di conoscere la qualità dell’aria che respirano”.
Ma come fa questa mongolfiera a misurare i livelli di smog?
Il pallone è dotato di decine di sensori che tengono sotto controllo la concentrazione dei livelli di biossido di azoto, di ozono e particelle (Pm10) in città. Insomma, un modo semplice per far conoscere a grandi e piccoli quali sono le particelle dannose per la salute dell’uomo.
Verdiana Amorosi