Mal’Aria 2015: la classifica delle città italiane più inquinate

Nelle nostre città si respirano sempre più veleni. Polverisottili e ozono sono spesso fuori controllo e la conseguenza è che ci ritroviamo sempre più esposti a livelli di smog oltre la soglia consentita. Lo scorso anno la peggiore è stata Frosinone. Qui almeno una centralina di monitoraggio ha superato il limite (pari a 35 giorni) oltre la soglia massima per il PM10. Sono questi i dati emersi da Mal'aria 2015, il dossier di Legambiente che monitora l'aria che si respira nelle nostre città capoluogo

Nelle nostre città si respirano sempre più veleni. Polverisottili e ozono sono spesso fuori controllo e la conseguenza è che ci ritroviamo sempre più esposti a livelli di smog oltre la soglia consentita. Lo scorso anno la peggiore è stata Frosinone. Qui almeno una centralina di monitoraggio ha superato il limite (pari a 35 giorni) oltre la soglia massima per il PM10. Sono questi i dati emersi da Mal’aria 2015, il dossier di Legambiente che monitora l’aria che si respira nelle nostre città capoluogo.

Altro che 35. Nel 2014, Frosinone ha superato per ben 110 giorni i limiti. Ma non va bene neanche nelle città più grandi come Torino in quarta posizione con 77 giorni di superamento al pari di Vicenza e Benevento. Seguono Milano con 68 e Palermo con 65. Anche Roma non brilla finendo tra le peggiori, con 43 giorni oltre la soglia limite.

Dal monitoraggio effettuato da Legambiente su PM10 nel 2014, è emerso che 33 capoluoghi su 88 (il 37% di quelli monitorati) hanno superato almeno con una centralina il limite di 35 giorni oltre la soglia massima ammissibile per il PM10.

Per quanto riguarda gli altri inquinanti il bilancio è relativo al 2013, ultimo anno per cui è stato possibile reperire i dati a livello nazionale. Allora ben 11 città su 63 (il 21%) hanno superato i limiti previsti per il PM2,5 (26 g/m3 come media annuale). Nel 2013 non è andata meglio per il biossido di azoto. In questo caso, 15 capoluoghi sono risultati fuori dal limite medio annuo. Ancora più grave la situazione relativa all’ozono troposferico (O3) in cui il 59% delle città monitorate (50 su 86) ha superato i 25 giorni previsti dalla legge.

E l’anno appena iniziato è tutt’altro che rassicurante. Sono 32 i capoluoghi che nel primo mese del 2015 hanno registrato oltre 10 giorni di superamento della soglia massima di PM10, mentre in 14 si è registrato un superamento un giorno su due. Tra queste troviamo tutti i principali centri urbani dell’area padana e alcune grandi città del centro sud, come Roma (12 giorni di superamento) e Napoli (11). Frosinone e Parma sono le città più colpite dalle polveri sottili del 2015 con 20 giorni di superamento del limite, come mostra la tabella:

aria2015

L’infografica che segue mostra le 12 città in cui l’aria è risultata più sporca, tenendo presente i dati ottenuti dalla centralina peggiore

classificamalaria2015legambient

Fonte: Legambiente

Ed ecco la classifica completa dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno, nel 2014:

classifica2014malaria

Le cause? Il trasporto su gomma è tra le principali fonti di inquinamento nelle città. In questo settore, il nostro paese detiene ancora il record per numero di auto per abitante, 65 ogni 100 contro una media europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazione addirittura in crescita negli ultimi anni. Ma è anche il trasporto privato a finire sul banco degli imputati, essendo la modalità più diffusa per muoversi verso le città e al loro interno.

Estendendo l’analisi a livello internazionale, l’Italia risulta una delle peggiori a livello europeo, soprattutto per quanto riguarda il PM10, il PM2,5 e l’ozono Il nostro paese infatti è quello col più alto numero di morti premature dovute all’inquinamento da ozono: con circa 3.400 vittime all’anno (dato relativo al 2011) precede la Germania, la Francia e la Spagna. Un primato di cui andare poco fieri ma in generale a livello europeo oltre il 90% della popolazione residente nei centri urbani è esposta a valori di polveri sottili (PM2,5) e di Ozono troposferico (O3) superiori a quelli previsti dalla normativa vigente.

Per consultare il dossier completo, clicca qui

Francesca Mancuso

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