Cacciatore uccide un altro uomo scambiandolo per una preda. La caccia è (anche) un problema di sicurezza pubblica!

Tragedia a Tolfa, in provincia di Roma: cacciatore uccide un altro uomo nel bosco, scambiandolo per un animale. Basta vittime delle doppiette

Una tragedia, l’ennesima, si è consumata ieri durante una battuta di caccia a Tolfa, in provincia di Roma. Un 27enne, originario di Civitavecchia ha esploso un colpo di fucile, uccidendo un altro cacciatore, dopo averlo scambiato per una preda. Una morte assurda, che dimostra quanto sia pericolosa l’attività venatoria per le persone, oltre ad essere una crudeltà per gli animali.

Soltanto qualche giorno prima un altro cacciatore è morto tragicamente, in Val Caltea (in provincia di Pordenone), precipitando in un burrone di 25 metri, dopo aver sparato ad un cervo. E ogni anno puntualmente, con l’apertura della stagione venatoria (quest’anno avvenuta addirittura in anticipo), gli incidenti si moltiplicano.

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Basta vittime delle doppiette!

Per evitare la morte inutile di altre persone e altri poveri animali l’Organizzazione internazionale per la protezione animali (Oipa) ha lanciato un appello al Governo e al Parlamento, chiedendo di valutare seriamente le conseguenze della caccia sulla sicurezza pubblica e di mettere mano alla legislazione in materia per evitare che, a fine stagione venatoria, si continui a fare la conta dei morti: cacciatori e non.

La caccia causa ogni anno morti e feriti, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, per esempio facendo una passeggiata in un bosco – commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. – Quello delle vittime della caccia è un tema ancora poco considerato dalle istituzioni. Eppure, dato il conteggio delle vittime, Governo e Parlamento dovrebbero iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica evidenziato da questi incidenti. Quante vittime umane, senza considerare gli animali, dovrà ancora fare l’attività venatoria prima che questa circostanza diventi un allarme sociale? Occorrerebbe un giro di vite legislativo per eliminare alla radice questo grave problema di sicurezza pubblica.

Di abolizione della caccia in Italia si parla ormai da diverso tempo. Qualche mese fa il Comitato Referendum Sì Aboliamo la Caccia ha lanciato una raccolta firme per vietare questa crudele pratica una volta per tutte. Al momento sono state raccolte 44.563 adesioni e mancano solo due giorni per raggiungere l’ambizioso obiettivo delle 20mila firme.

Per firmare anche tu a favore dell’abolizione della caccia CLICCA QUI

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