Ucciso in Italia Archimedes, l’Ibis eremita in via di estinzione

L'Ibis eremita Archimedes è stato ucciso a fucilate a Padova. È l'ennesimo animale di questa specie in via di estinzione a perire sotto i colpi di fucile nel nostro Paese, proprio come era successo a Goya, l'unico esemplare che, seguendo un deltaplano, aveva imparato a memorizzare la rotta della migrazione e la stava insegnando ai suoi simili.

L’Ibis eremita Archimedes è stato ucciso a fucilate a Padova. È l’ennesimo animale di questa specie in via di estinzione a perire sotto i colpi di fucile nel nostro Paese, proprio come era successo a Goya, l’unico esemplare che, seguendo un deltaplano, aveva imparato a memorizzare la rotta della migrazione e la stava insegnando ai suoi simili.

Entrambi, così come altri Ibis che nella nostra terra hanno trovato la morte, facevano parte del progetto austriaco “Waldrappteam”, avviato nel 2002 per salvare la specie e provvedere alla migrazione assistita, con il supporto di piccoli aerei e con radio collari. Una delle mete è l’Oasi naturale di Orbetello (GR). Lo scopo finale è la reintroduzione in natura di questa specie rarissima inserita nella lista rossa dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN).

Ma i bracconieri continuano a vanificare il duro lavoro di naturalisti e scienziati. Lo hanno fatto ancora il 6 giugno, quando l’Ibis eremita Archimedes è stato recuperato ferito a nord di Padova, ai confini con la provincia di Vicenza. L’uccello, che era partito lo scorso 18 aprile 2013 dall’Oasi WWF della Laguna di Orbetello (GR) con due fratelli, è stato immediatamente portato al “Parco Faunistico Cappeller” di Cartigliano (VI), per le prime cure veterinarie.

Il giorno dopo, dopo il trasferimento di Archimede dal Parco Faunistico Cappeller alla clinica veterinaria dell’Università di Vienna, l’èquipe veterinaria ha deciso di porre fine alle sofferenze: le ferite sull’ala sinistra erano troppo gravi. L’arto superiore risultava completamente distrutto da una rosa di pallettoni da caccia. Secondo il rapporto medico, l’uccello probabilmente è stato colpito mentre volava.

Quando ho saputo quello che è successo, ho faticato a trattenere le lacrime – dice l’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali a Parlamento europeo, che nel 2012 ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Commissione europea di fermare la caccia incontrollata all’Ibis eremita-. Sono episodi vili che lasciano la sensazione di aver preso un pugno nello stomaco. Il bracconiere responsabile di una tale spregevole azione fa parte di quella gentaglia che non ha scrupoli per la vita altrui, che si diverte a sparare a qualsiasi cosa si muova, siano animali protetti, nutrie o cacciabili. L’ibis eremita è una specie estinta in Europa che sopravvive grazie al progetto austriaco “Waldrappteam” avviato nel 2002. In tema di tutela di specie rare e in via di estinzione siamo la vergogna d’Europa e continuiamo a confermarlo con episodi vergognosi”.

Archimedes cut

Gli scienziati che studiano i percorsi migratori dell’Ibis hanno denunciato che nel 2006 ben sette Ibis su ventidue monitorati sarebbero scomparsi, due dei quali sicuramente abbattuti dai cacciatori. Nel 2009 non sono più stati rintracciati addirittura diciannove esemplari. Nel 2011, durante la migrazione, non sono giunti a destinazione ben dieci individui e di questi due sono stati uccisi a fucilate a Pizzoli (L’Aquila) in Abruzzo vicino al Parco del Gran Sasso. E la strage continua, nonostante si tratti di specie che stanno per scomparire dalla faccia della terra.

Addio, bellssimo Archimedes…

Roberta Ragni

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