Pipistrelli e balene. Entrambi cacciano con il sonar

Uno studio danese avrebbe provato che pipistrelli e balene usano gli stessi 'strumenti' per cacciare

Balene e pipistrelli, cos’hanno in comune? Apparentemente nulla, ad una prima analisi. Acqua e cielo i loro habitat. Ma un team di ricercatori danesi ha scoperto che ad accomunare queste due specie animali è il modo di cacciare. Il loro comportamento acustico durante la caccia è stranamente simile.

Anche se si sono evoluti separatamente per milioni di anni e in mondi diversi, i pipistrelli e gli odontoceti, tra cui anche delfini, capodogli e orche, si comportano alla stessa maniera per individuare e catturare le prede con l’eco-localizzazione, l’equivalente biologico del sonar.

I risultati sono stati resi possibili da un nuovo tipo di studio sulle balene che ha permesso agli scienziati, per la prima volta, di tenere traccia del loro comportamento alimentare in natura. E tutto grazie ad nuovo dispositivo chiamato DTAG, sviluppato da Mark Johnson, ingegnere elettrico del Woods Hole Oceanographic Institution che si attacca tramite una ventosa alla pelle della balena registrandone le frequenze ultrasoniche.

I ricercatori hanno presentato i risultati dello studio nel corso del meeting Acustic 2012 svoltosi ad Hong Kong dal 13 al 18 maggio, una riunione congiunta dell’Acoustical Society of America (ASA), dell’Acoustical Society della Cina, della Western Pacific Conference Acoustics e dell’Hong Kong Institute of Acoustics.

Secondo gli esperti, pipistrelli e balene hanno avuto molte opportunità di evolvere le proprie tecniche di ecolocalizzazione, che però non si sono differenziate perché i loro antenati erano incapaci di applicarle alla caccia. Tuttavia, è stato da tempo accertato che sia i pipistrelli che le balene usano la stessa gamma di frequenze ultrasoniche, tra i 15 e i 200 kilohertz, per cacciare le loro prede. Per dare un’idea, quelle umane sono comprese tra 20 hertz e 20 kilohertz.

Questa sovrapposizione delle frequenze degli animali è ancor più sorprendente perché il suono viaggia circa cinque volte più veloce in acqua che nell’aria, dando alle balene un ordine di grandezza maggiore rispetto ai pipistrelli per intercettare un potenziale pasto.

Ora, grazie alla nuova tecnologia che registra quello che una balena sente e come si muove in natura, Peter Madsen Teglberg dell’Università di Aarhus in Danimarca e Annemarie Surlykke della University of Southern Danimarca hanno scoperto le somiglianze nelle tattiche acustiche degli animali.

Fino ad ora – spiega Madsennon era noto come una balena avrebbe coordinato il suo comportamento acustico in natura per intercettare la sua preda“. Grazie al nuovo sistema, gli esperti potranno monitorare in maniera più dettagliata il comportamento alimentare delle balene valutando le eventuali modifiche provocate dai cambiamenti climatici.

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