Tigri: la Corte Suprema indiana vieta il turismo nelle aree protette

La Corte Suprema indiana ha deciso di prolungare il divieto del turismo nelle riserve e nei parchi protetti che vedono la presenza di tigri al fine di preservare una specie considerata ormai a rischio. Tale decisione è giunta dopo una verifica della scarsa attenzione posta da parte dello Stato nei confronti delle misure di protezione attuate per salvaguardare le tigri dall’estinzione.

La Corte Suprema indiana ha deciso di prolungare il divieto del turismonelle riserve e nei parchi protetti che vedono la presenza di tigri al fine di preservare una specie considerata ormai a rischio. Tale decisione è giunta dopo una verifica della scarsa attenzione posta da parte dello Stato nei confronti delle misure di protezione attuate per salvaguardare le tigri dall’estinzione.

Nello specifico, il Governo indiano è stato accusato di non rispettare un regolamento risalente al 1970, che imponeva di proteggere le tigri dall’afflusso turistico. Al momento la metà della popolazione mondiale costituita dalle tigri si trova in India ed è formata da circa 1500 esemplari, un numero decisamente esiguo, che richiede interventi di salvaguardia nei loro confronti. Gli esemplari selvatici di tigri presenti nel mondo, secondo il WWF, sarebbero poco più di 3000.

Riflessioni analoghe hanno interessato di recente un’altra specie a rischio: i delfini. Essi verrebbero frequentemente disturbati dal continuo afflusso turistico presente nell’area delle isole Hawaii. A causa dell’affollamento di tale zona, i delfini avrebbero iniziato a soffrire di disturbi del sonno in grado di mettere a rischio la qualità della loro vita. I delfini, privati del sonno, si dimostrerebbero meno reattivi di fronte agli stimoli ambientali e potenzialmente a rischio in caso di pericoli.

Per quanto concerne la situazione delle tigri in India, la Corte Suprema ha espresso la propria volontà di prolungare il divieto di accesso ai turisti in alcune delle aree protette o di consevazione presenti in India. Il divieto era stato stabilito per la durata di un mese tra la fine di luglio e la fine di agosto, ma già in quell’occasione aveva visto forti opposizioni, non essendo considerato da parte di molti degli stessi gestori delle aree protette come la soluzione ideale al problema.

Secondo la Wild Life Protection Society, non sarebbe tanto il turismo a costituire una minaccia per la sopravvivenza delle tigri, quanto la deforestazione, a causa della quale questi animali vengono purtroppo via via privati del proprio habitat naturale. Il provvedimento vede naturalmente l’opposizione da parte dei tour operator, per i quali condurre i turisti verso le zone popolate dalle tigri costituisce una ricca fonte di guadagno. D’altra parte però, il divieto potrebbe cadere in corrispondenza con la stagione dei monsoni, durante la quale l’afflusso turistico è di per sé ridimensionato per via delle condizioni meteorologiche.

Di fronte alle opposizioni da parte delle realtà maggiormente interessate dal divieto, non sappiamo se esso possa diventare perenne o se verrà semplicemente prolungato di una o più settimane nel corso del mese di settembre. Gli ambientalisti, in India e non solo, si stanno muovendo in difesa dei grandi felini per comprendere quali siano le migliori strategie per la loro salvaguardia.

Marta Albè

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