Terremoto centro Italia: appello a tutte le strutture d’accoglienza affinché accolgano anche animali

Dopo la nuova scossa di terremoto 6.5 che ha colpito Norcia e dintorni, siamo di nuovo in una fase di emergenza: c’è da mettere al sicuro la popolazione, fare la conta dei danni, occuparsi del patrimonio artistico, della viabilità, ecc. Non dimentichiamoci però anche dei nostri amici animali che spesso tra l'altro in queste situazioni sono un’ancora di salvezza dato che rappresentano un legame importante con la vita più o meno tranquilla che si svolgeva prima del terremoto.

Dopo la nuova scossa di che ha colpito Norcia e dintorni, siamo di nuovo in una fase di emergenza: c’è da mettere al sicuro la popolazione, fare la conta dei danni, occuparsi del patrimonio artistico, della viabilità, ecc. Non dimentichiamoci però anche dei nostri amici animali che tra l’altro spesso in queste situazioni sono un’ancora di salvezza per le persone dato che rappresentano un legame importante con la vita più o meno tranquilla che si svolgeva prima del terremoto.

Come sempre l’Enpa, già poche ore dopo la forte scossa che ha messo in ginocchio Umbria e Marche si è mobilitata per offrire sostegno agli animali. L’Unità di Intervento Nazionale dell’ente è infatti partita il 30 ottobre stesso in direzione Norcia con un’ambulanza veterinaria e un’automedica per prestare soccorso laddove vi era maggiore bisogno e fare un primo monitoraggio della situazione.

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Il problema principale che si è riscontrato è che alcune strutture di accoglienza non accettano gli animali degli sfollati. Cosa dovrebbero fare dunque queste famiglie? Rinunciare a portare con sé gli animali tanto amati e per di più in una situazione del genere quando avere famigliari e amici (compresi quelli a 4 zampe) può fare la differenza? Tante persone hanno rifiutato l’aiuto di chi gli chiedeva di privarsi dei propri animali preferendo dormire in macchina o in rifugi di fortuna.

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L’Enpa lancia dunque un appello a tutte le strutture di accoglienza affinché mostrino maggiore solidarietà verso gli animali e le famiglie che li ospitano non facendo problemi e discriminazioni in questo senso e includendo tutti, indipendentemente dalla specie, nella macchina dei soccorsi. Il rischio è infatti quello di creare un’emergenza nell’emergenza: da una parte animali abbandonati, dall’altra famiglie che non volendo separarsi dai propri compagni rifiutano gli aiuti e si trovano così in condizioni ancora più difficili.

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L’Ente nazionale di protezione animale si è già distinto nel corso del sisma di agosto 2016 quando purtroppo, oltre alle persone, anche tantissimi animali hanno perso la vita mentre altri sono stati tratti in salvo dalle macerie grazie al lavoro dei volontari.

Francesca Biagioli

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