Licenza di uccidere e di cacciare l’ultimo lupo iberico rimasto nelle montagne di Gibijo

Il Consiglio della provinicia di Alava ha autorizzato l'uccisione dell'unico lupo iberico rimasto nel suo territorio, colpevole di danneggiare le fattorie

Il Consiglio di Álav, provincia a nord della Spagna, ha autorizzato lo scorso sabato la caccia all’unico lupo iberico rimasto nel suo territorio.

La decisione arriva dopo solo cinque giorni dalla proposta del governo basco di includere il lupo tra le specie a rischio estinzione, ed è stata presa per accogliere la richiesta di allevatori e agricoltori che incolpano il lupo di aver ucciso tra i 150 e i 200 animali nelle loro fattorie, in particolare pecore.

Ora i cacciatori avranno 14 giorni di tempo per trovare e uccidere l’unico lupo presente nella Sierra de Gibijo.

L’associazione Ekologistak Martxan, che ha raccolto più di 100mila firme contro l’uccisione del lupo, ha definito la decisione una “barbarie”, “un attacco alla biodiversità” gratuito poiché non esistono motivazioni valide per abbattere il lupo.

Secondo l’associazione, infatti, non è possibile che un solo lupo abbia provocato la morte di un numero tanto elevato di animali ed è molto probabile che allevatori e agricoltori non abbiano adottato alcuna misura per prevenire attacchi da parte del lupo. Tali misure sono obbligatorie e basterebbe applicarle per evitare eventuali irruzioni del lupo nelle fattorie.

Ekologistak Martxan ha annunciato che informerà la Commissione europea denunciando il fatto che i danni del lupo sono solo una scusa per consentirne l’uccisione. L’associazione chiederà inoltre il ritiro dei fondi europei stanziati per la provincia di Alava nell’ambito del progetto LIFE per conservazione delle specie e degli habitat minacciati.

Il gruppo ambientalista ha dichiarato che, dopo questa decisione, il Consiglio provinciale di Alava “è totalmente screditato nel parlare di protezione dell’ambiente e della biodiversità“.

Fonte di riferimento: ekologistakmartxan.org

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