Apopo, i ratti eroi che fiutano le mine e la tubercolosi (VIDEO)

I ratti sono normalmente considerati come animali pericolosi, sporchi e nocivi. In reatlà, queste intelligentissime creature possono essere veri e propri eroi troppo. Lo dimostra APOPO, una ONG belga che allena i ratti giganti africani a fiutare mine antiuomo e tubercolosi

I ratti sono normalmente considerati come animali pericolosi, sporchi e nocivi. In reatlà, queste intelligentissime creature possono essere veri e propri eroi troppo. Lo dimostra APOPO, una ONG belga che allena i ratti giganti africani a fiutare mine antiuomo e tubercolosi.

Dal 2006, questi “topi eroi” hanno lavorato su campi minati in Mozambico, aiutando a trovare oltre 13.000 mine e risanando in tal modo oltre 11 milioni di metri quadrati di terreno. Hanno anche accuratamente analizzato più di un milione di campioni di sangue per le infezioni di tubercolosi.

Bart Weetjens, fondatore di APOPO, ha avuto l’idea di farsi aiutare dai ratti e dal loro grande fiuto quando era uno studente presso l’Università di Anversa. Aveva l’abitudine di tenere i roditori da compagnia e sapeva che erano animali socievoli e intelligenti. Così ha deciso di usare la sua esperienza nel trattare i roditori per trovare una soluzione al problema delle mine.

E aveva ragione. Il gigante africano si è dimostrato più veloce degli esseri umani con metal detector. E sono almeno un chilo più leggeri del peso minimo richiesto per far scattare le mine. Perché APOPO si prende cura dei suoi ratti eroe: ci sono stati zero vittime finora, nessun topo morto né ferito durante “il servizio”.

Ad APOPO anche i topi che non riescono a scovare le mine sono utili: vengono addestrati a fiutare i campioni umani, per raccogliere le tracce della tubercolosi. I campioni che arrivano da varie parti della nazione, vengono prima trattati termicamente per uccidere i patogeni. Poi vengono spediti in un laboratorio convenzionale. Se i test danno esito negativo per la tubercolosi, sono dati ai topi, in grado di rilevare anche i casi di tubercolosi non diagnosticati. Se due ratti identificano un problema nel campione, allora viene riesaminato in laboratorio.

Secondo APOPO, i ratti hanno rilevato 7.000 casi di tubercolosi non rilevati da test convenzionali. Questo ha potenzialmente fermato 24.000 infezioni, e aumentato i tassi di rilevamento del 45%. L’utilità dell’olfatto dei ratti nei test medici ha suscitato l’interesse della comunità medica. I ricercatori ora sono interessati a capire se le creature possono essere utilizzati per fiutare per il cancro, proprio come i cani.

Roberta Ragni

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