Cani randagi in Romania: bloccata dalla Corte Costituzionale la legge sulla soppressione

Bloccato, almeno per ora, lo sterminio dei cani randagi in Romania. La Corte Costituzionale romena ha accettato il ricorso presentato da 30 senatori di appartenenza politica trasversale sulla legge che autorizzava a sterminare i cani randagi senza padrone entro 14 giorni dalla cattura.

Bloccato, almeno per ora, lo sterminio dei cani randagi in Romania. La Corte Costituzionale romena ha accettato il ricorso presentato da 30 senatori di appartenenza politica trasversale sulla legge che autorizzava a sterminare i cani randagi senza padrone entro 14 giorni dalla cattura.

Il provvedimento, adottato in seguito a una vicenda dai contorni torbidi che ha per protagonista un bambino aggredito e ucciso da alcuni cani randagi di Bucarest, ha scatenato proteste in tutto il mondo, Romani in primis, proprio come accaduto nel 2001, quando fu approvato per ben sette anni lo sterminio dei cani randagi.

Secondo fonti di stampa, il motivo del ricorso risiede nella diversità tra il provvedimento votato la settimana scorsa e quello in sospeso da almeno due anni. Una legge che prevedeva l’uccisione dei randagi era già stata dichiarata incostituzionale a gennaio 2012. Ora la Corte Costituzionale romena sarà nuovamente chiamata a giudicare l’ammissibilità della nuova legge che prevede l’eutanasia e il 25 settembre si esprimerà in via definitiva.

Ci auguriamo e soprattutto auguriamo ai cani romeni che la pronuncia della Corte Costituzionale metta per sempre fine alla possibilità di ricorrere a una misura inutile e dannosa e che trova la disapprovazione di associazioni per la difesa degli animali e dell’opinione pubblica così come dimostrato dalle numerose proteste che la legge ammazzandarandagi ha sollevato“, ha detto Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti.

Roberta Ragni

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